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Inderê
Gazzettino Sampierdarenese
Anno XLI - N. 8 28 Settembre 2012

Paròlle de Zena

Mezzi di trasporto

Uno dei primi mezzi di trasporto pubblico fu la rebelêa, che il Casaccia traduce vetturaccia e che era una carrozza a più posti, aperta e con tettoia, trainata da cavalli. Poi vennero i mezzi elettrici: i tranvài (tram) parola invariabile che i genovesi presero pari pari dall’inglese tramway, linea tranviaria, ma che da noi denotò la vettura. Il primo tranvài elettrico compì il percorso inaugurale sulla linea Corvetto-Manin nel 1893, mentre l’Uite (unione italiana tramways elettrici), che li gestiva, nacque nel 1895 e durò fino a metà degli anni Sessanta. Nel 1939 viene realizzato un tram detto Tipo Genova o litorìnn-a (littorina) perché fabbricato nelle “Officine del Littorio” che poi saranno intitolate a Romeo Guglielmetti. I tranvài camminavano su due colìsse (rotaie) e la velocità era regolata da una manéggia (manovella) che aveva otto tacche. Per questo dâghe l’éutto (darci l’otto) significa far presto, fare alla svelta perché corrispondeva alla massima velocità del tranvài. Per le corse extraurbane c’era la coriêra (corriera), mentre per le corse cittadine verso le delegazioni più lontane c’era il célere che prevedeva un bigétto (biglietto) il cui costo dipendeva dal tragitto. In città l’omnibus latino, che vuol dire “per tutti”, ha dato origine a l’òutobo (autobus) detto rigorosamente senza la “esse” finale. A bordo c’era, e c’è ancora, lo sciafeur (autista), mentre non c’è più l’indimenticata figura del bigetâio (bigliettario), che spessissimo era detto tranviêre; infine il controllore era ed è detto contròllo (e non controlô, come sarebbe la traduzione letterale).

Ma che cîne, ma che tiâtro, se voéi divertîve, a-a doménega anævene in sciù e in zu ’n sciô tranvài!
Giuseppe Marzari: Scignôri bigétto!

Franco Bampi

Tutte le regole di lettura sono esposte nel libretto Grafîa ofiçiâ, il primo della serie Bolezùmme, edito dalla Ses nel febbraio 2009.

Frutta autunno-inverno
Cose da contadini
Acqua e fango
Mare/male
Cose da ladri
Lavoro
Spazzatura
In villa
Pesci
Maschile e femminile
Parolle veraci
Numeri
Preti
Religione
A scuola
Botteghe
Reti da pesca
Crolli
Giochi d'azzardo
Carnevale
Sposi
Bambini e ragazzi
Panvocàliche in zenéize
Palindromi zeneixi
Mezzi di trasporto
Acqua e tubature
Consonanti finali
La Repubblica di Genova
Vocali aperte e chiuse
Neve
Giocare all'aperto
Zugâ a Lêua
Locuzioni avverbiali
Vocali lunghe e corte
La gente
False alterazioni
Parole in disuso
Falegname 2
Troncamento
Monete antiche
Monete
Muratori
Parole difficili
Parole facili
Inglesismi
Il gioco del calcio
La notte bianca
Estate
Frutta
Parole in -eû
Parole dimenticate
L'acqua
Il Bucato
Parole in -eu
Il pranzo di Natale
Cognomi
Colori
Cose da bambini
Carrucole
Carte da gioco
Spagnolismi
La farina
Parole in -æso
Le noci
Natale
Porte e finestre
Bambinese
La castagna
I parenti
Le imbarcazioni
Il bosco
In cantina
I quartieri di Genova
Le Casacce
L'orlo
Nota sulle "vegette"
Le parole del Natale 2
In ufficio
Pesci
Sapori ed erbe
Parole in -gion
Cose da sarti
Pugni e sberle
In cucina
Falegname
Uccelli
Arabismi
Dormire
Malattie
Giochi e giocattoli
Strumenti musicali
Insetti
Vestiti
Corpo umano
Regole di grafia
Pasta
Metàtesi
Pentole e secchi
Legumi, pasta, farina
Attenti all'italiano!
Francesismi
Alberi e piante
Comprare il cibo
La cucina
Le parole di Pasqua
La casa
Nomi astratti
Le parole del Natale
Essere...
I rumori
Le parole dell'uva
Italianismi

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