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Inderê
Gazzettino Sampierdarenese
Anno XXXIV - N. 4 29 Aprile 2006

Paròlle de Zena

Regole di grafia

Nota. Dopo che ho scritto questo pezzo, e precisamente dal 23 aprile 2008, festa di San Giorgio, è in rete il sito dell'Académia Ligùstica do Brénno dove è esposta la grafîa ofiçiâ che io ho adottato per le parti scritte in genovese e che auspico sia largamente adottata.

Purtroppo non esiste una grafia ufficiale del genovese e delle sue varianti: oggi ognuno scrive come gli pare. Qui riporto alcune regole di massima per orientare le persone interessate verso una corretta lettura sia del genovese che scrivo io, sia, più o meno, delle grafie comunemente utilizzate.

  • L’accento circonflesso ( ^ ) posto sopra una vocale ne raddoppia la durata. La stessa funzione è svolta dai due punti (¨).
  • Il simbolo æ, composto dall’unione delle vocali a ed e, si legge come una “e” aperta, lunga e strascicata.
  • La coppia di lettere eu si legge come in francese.
  • La o e la ô si leggono come la u italiana della parola muso; la durata della ô è doppia di quella della o.
  • La ò e la ö si leggono come la o italiana della parola cosa; la durata della ö è doppia di quella della ò.
  • La u si legge come la u francese della parola francese menu; nei dittonghi e in parole simili all’italiano si legge come la u italiana della parola guida.
  • La n finale e il gruppo nn- denotano il suono della n velare (la n della parola vengo) e vanno quindi pronunciate con suono nasale. Lo stesso vale per la m quando precede la b e la p: in genovese si pronuncia sempre con il suono della n velare: combo (colombo) si pronuncia come se fosse scritto conbo.
  • La ç (c con la cediglia o c caudata) ha il suono della s della parola sacco.
  • La s seguita da vocale all’inizio di parola e il gruppo ss hanno sempre il suono della s della parola sacco. La s seguita da consonante si pronuncia come in italiano.
  • La z, anche se doppia, ha sempre il suono dolce della s della parola casa.
  • Il gruppo scc si pronuncia come la sc della parola scena seguita sonoramente dalla c della parola cilindro.
  • La x si legge come la j francese delle parole jambon, jeton, joli.

No me scrive comme veu i atri, ma comme se deve.
(dal «Decalogo della lingua genovese» di Vito Elio Petrucci)

Franco Bampi

Frutta autunno-inverno
Cose da contadini
Acqua e fango
Mare/male
Cose da ladri
Lavoro
Spazzatura
In villa
Pesci
Maschile e femminile
Parolle veraci
Numeri
Preti
Religione
A scuola
Botteghe
Reti da pesca
Crolli
Giochi d'azzardo
Carnevale
Sposi
Bambini e ragazzi
Panvocàliche in zenéize
Palindromi zeneixi
Mezzi di trasporto
Acqua e tubature
Consonanti finali
La Repubblica di Genova
Vocali aperte e chiuse
Neve
Giocare all'aperto
Zugâ a Lêua
Locuzioni avverbiali
Vocali lunghe e corte
La gente
False alterazioni
Parole in disuso
Falegname 2
Troncamento
Monete antiche
Monete
Muratori
Parole difficili
Parole facili
Inglesismi
Il gioco del calcio
La notte bianca
Estate
Frutta
Parole in -eû
Parole dimenticate
L'acqua
Il Bucato
Parole in -eu
Il pranzo di Natale
Cognomi
Colori
Cose da bambini
Carrucole
Carte da gioco
Spagnolismi
La farina
Parole in -æso
Le noci
Natale
Porte e finestre
Bambinese
La castagna
I parenti
Le imbarcazioni
Il bosco
In cantina
I quartieri di Genova
Le Casacce
L'orlo
Nota sulle "vegette"
Le parole del Natale 2
In ufficio
Pesci
Sapori ed erbe
Parole in -gion
Cose da sarti
Pugni e sberle
In cucina
Falegname
Uccelli
Arabismi
Dormire
Malattie
Giochi e giocattoli
Strumenti musicali
Insetti
Vestiti
Corpo umano
Regole di grafia
Pasta
Metàtesi
Pentole e secchi
Legumi, pasta, farina
Attenti all'italiano!
Francesismi
Alberi e piante
Comprare il cibo
La cucina
Le parole di Pasqua
La casa
Nomi astratti
Le parole del Natale
Essere...
I rumori
Le parole dell'uva
Italianismi

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