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Inderê
Franco Bampi - Daniele Caviglia

Problemi di grafia

Accentazione dei gruppi vocalici

In genovese i dittonghi possono trovarsi in tutte le posizioni:

  • dittonghi tonici
    • parole tronche: dovei (dovere), voei (volere), proei (prati), giâ (girare);
    • parole piane: meize (mese), peixe (pece), seia (sera);
    • parole sdrucciole: reizego (rischio);
  • dittonghi atoni
    • pretonici: leituga (lattuga), louâ (lavorare), mainâ (marinaio), meitæ (metà);
    • postonici: càmoa (tarlo), Ciâvai (Chiavari), dàghei (daglieli), sùcou (zucchero);
    • si segnala la parola çeimònia (cerimonia) con due dittonghi atoni;
  • dittonghi plurimi
    • parole tronche: amiseiòu (povero in canna), piaxei (piacere);
    • parole piane: caistriozo (costoso), peivie (pepe), meizou (mezzero), meizia oppure meizoa (madia), ziardoa (trottola);

Si noti, infine che esistono sequenze come

  • Gian (Gianni), gîan (girano), gîian (gireranno);
  • rian (rio, ruscello), rîan (ridono), rîiàn (rideranno);
  • tian (tegame), tîan (tirano), tîiàn (tireranno);

che complicano ulteriormente la situazione.

Mentre è opportuno accentare gli iati in fine di parola, sembrerebbe meglio evitare di accentare i dittonghi tonici coerentemente con la tendenza moderna secondo cui l'accento scioglie il dittongo. Ciò tuttavia comporta alcuni problemi:

  • poiché il dittongo può essere tonico e atono e comparire in qualunque posizione, per parole piane come leituga (lattuga) o sdrucciole come reizego (rischio) la sola grafia senza accenti non consente di sapere dove cade l'accento tonico;
  • contrariamente a quanto affermato in (GG II.25) (il dittongo «in finale di parola, inoltre, è sempre tonico»), poiché il dittongo in finale di parola può essere tonico oppure atono, quando una parola presenta due dittonghi la sola grafia senza accenti non consente di sapere dove cade l'accento tonico: peivie (pepe) è una parola piana, piaxei (piacere) è una parola tronca;
  • infine vi sono parole che, pur composte dalle stesse lettere vengono pronunciate in modo diverso a seconda del luogo: paize è pronunciato a Genova con l'accento breve sulla "a" (e quindi "ai" è dittongo) mentre nell'imperiese è pronunciato con l'accento lungo sulla "i" (e quindi "ai" forma iato).

Tutte le varie grafie accentano il dittongo finale tonico con l'accento sull'ultima vocale (ad es., tiâ, tirare).

  1. Grafia Piaggio Casaccia. Non presenta un criterio definito. Curiosamente accenta, con molte incoerenze, il dittongo tonico "ei", che ha l'accento sulla "e", ponendo l'accento sulla "i": meize (mese), meì (mela), meìzoa (madia), meìzao (mezzaro), peivie (pepe), taxeì (tacere).
  2. Grafia Tradizionale Normalizzata. (GG II.10.a) L'accento tonico non viene mai segnato su un dittongo, con l'eccezione della "ò" in quanto denota il suono [O] breve.
  3. Vocabolario delle Parlate Liguri. Non è segnato quando cade sulla penultima vocale grafica: maju (marito), leame (letame).
  4. Grafia in U. Accenta le vocali lunghe vicine ad altre vocali per distinguere i dittonghi dagli iati: dîu (dito), diâ (ditale, ditata, dirà).
  5. Proposta per un Sistema Grafico. Non si accenta il dittongo tonico in parole tronche con l'accento sulla prima vocale; in tutti gli altri casi è facoltativo, ma consigliato accentare i dittonghi tonici e i gruppi vocalici.
  6. Metodo Esotico. I dittonghi tonici si accentano sempre.

Introduzione

Problemi di grafia
Grafie imprecise
Grafie a confronto
Alfabeto fonetico
Glossario
Dittonghi e iati

Accenti

Lunghezza delle vocali
Vocali prima dei digrammi
La "e" breve
Accento sui monosillabi
Gruppi vocalici

Vocali

Il suono [2] corto e lungo
I suoni [O], [u], [y]
La semivocale "u"
Il dittongo [Ow]
La semivocale "i"
La lettera "j"

Consonanti

Consonanti doppie
La "m" davanti a "b" e "p"
I suoni [s] e [z]

Note grafiche particolari

La "h" nel verbo avere
Lo iotacismo
Dittongazione rapida
La crasi
La metatesi
Preposizioni articolate
"inte" oppure "in te"?

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