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G
di Umberto Violante

“Giunone, guarda com’è giudizioso il giovanissimo Ganimede!”

“Già. E’ un garzoncello gentile. Anche il genitore, gladiatore della Gallia, è un gentleman e la genitrice è una gaia gentildonna”

“Gente in gamba! Giuda, invece, è un goffo gorilla e un gran...”

“Giove! Giove!”

“Giudico come mi garba”.

“Come! A Genova lo giudicavi gradevole e ora ne guasti il giudizio?”

“No. Già a giugno lo giudicavo un gran...gaglioffo. Ha gusti grossolani e gira con gentaglia”.

“E’ giocoforza garantire a Giocasta, garrula e graziosa giovanetta, un giovane più gradito e, per Giove e Giunone, un genero più gratificante”.

“Come Greta Garbo giudicava John Gilbert”.

“E come Giammatteo giudica Gable, Garfield, Gassman...”

“Gloria ai grandi! E ora, Giove, gradiresti un gin? O una grappa, un genepì...”

“Un gin, grazie. E ghiacciato. E’ più gustoso”.

“Ti grattugio il ghiaccio in un gotto già gelido, così è più gradevole”.

“Mmmh, che goduria! Ma il grammofono Grundig gracida. E’ guasto?”

“Giralo in giù, poi girelliamo in giardino tra i glicini e le gardenie, i garofani e le genziane, i gladioli e le...le...”

“Le gelsomine?”

“Giusto!”

Sotto la galleria Giove gettò in giro il guardo, poi:

“Giunone, guardami: sono un genio?”

“No, sei un gabibbo”.

“Ma guido con gagliardia una Giulietta gialla sulla Genova-Gorizia, generalmente gremita”.

“E ghermisci le giovincelle con gestacci da guappo.” “Perché ho la gestualità di Jean Gabin”.

“Ti graffi le guance se non si girano a guardarti”.

“Giocherello da godereccio”.

“No, sei un guastafeste e gironzoli da gennaio a giugno nei garage e nei gabinetti con giovinastri e gentaglia. Che giudizio gramo!”

“Ne godo! Ma ora genuflettiti e giù la gonna grigia”.

“Oh! Che giannizzero!”

“E giù la guêpière!”

“Ora grido”.

“Grida, grida. Giù le giarrettiere, “guagliona”!”

“In guardia, gangster, o ti graffio il grugno!”

“Giù il gilet, gattamorta!”

“Che gradasso! Che gaglioffo! Girando con gentaglia come il Griso ti guasti”.

“Giù il guinzaglio!”

“Ti gratto il gomito con un gancio, se non glissi!”

“E io mi getto in ginocchio e ti gratto le gambe”.

“Mmmh! Ti gusta gozzovigliare?”

“Giungiamo a Gomorra e gustiamoci groviera e grissini con un gotto di Grignolino”.

“No, in una grolla, come a Gressoney”.

“Insomma, un garden-party come gradiva il geniale gastronomo Galileo Galilei.”

“Che grullo! Di giorno guardava Giove, era gottoso e goloso di ghiande. Non gradiva la governante Geltrude, grassa e goffa, ma gomitava con la guardarobiera Giulietta, giovanissima e graziosa”.

“E...giacquero?”

“Sì, finche Giulietta fu gravida”.

“Però, che gagliardo, il Galilei!”

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