E regole
zeneise@francobampi.it
 

Intrâ > A léngoa > E regole
[ Sciû ] [ Inderrê ]

[ E regole ] A - C ] D - R ] S - Z ]

Trascrivo chì quarche regola ch'a serve pe fâ accapî in quae moddo e parolle zeneixi vegnan da-o latin. I tòcchi son scrïti in italian e coscì mi i còpio chì; cangio solo a grafia de parolle zeneixi pe adattâla a-a mae.

[ Padre Angelico Federico Gazzo ] [ Ernesto Giacomo Parodi ]

[ in çimma da pagina ]

Padre Angelico Federico Gazzo
La «Divina Commedia» tradotta in genovese, Genova, 1909

E qui gioverà ricordare che i nessi latini cl, pl, bl, gl, fl, conservatisi nel francese e in qualche voce letteraria, hanno nelle altre lingue preso diversa forma. La genovese, in gran parte ritenuta dal dialetto moderno, ma più fedelmente e in tutte le sue applicazioni conservata dal popolo, è questa:

bulletcl, pl = ci (anticamente scritto ch);
bulletbl, gl = gi;
bulletfl = sci (scritto anche sh);

p. es.: cian, ciammo; gianco, gianda, ciongio; sciòu, sciûmme, sciancòu, sciôa, scianco. Parimente genuina, e non villana, è la forma dei verbi vei, crei, dei, per quanto ora sia prevalsa l'altra: vedde, credde, dovei; e così , sineresi di Deus; meuo, neuo, ora mòddo, nòdo; peu, dappeu, feu, peuscia, ora pòi, feua, dòppo. Dalle rime antiche si inferisce che il possessivo mae si pronunciava stretto, , come tuttora in Polcevera. Conforme alla pronunzia italica, si raddolcivano pure con un e le finali tronche: mie, tie, zûe, làe in fine di dizione, facendovisi una pausa qualsiasi. In quanto a teu e seu, benché ora il popolo li usi indistintamente, pare che rappresentassero il plurale di , ; e difatti ci si ravvisa l'influenza delle vocali e, i sull'eu, che perciò prende il suono turbato: tui, tuae; sui, suae, (tuoi, suoi) onde teu, seu; forse anche mae rappresenta il plurale femminile e neutro di (meae, mea), come trae è tuttavia il femminile di trei. Osserverò ancora che il nesso gli palatale italiano (benché il Casaccia graficamente lo usi in qualche vocabolo) è estraneo al genovese; e, nei casi che sfugge al suono gi, la L suona inalterato alla latina: billia, gilliâ bäsiga gigliâ = bazzica gigliata - gioco di carte. Né va dimenticato che la desinenza in e del femminile plurale, anche pei participi ed aggettivi in e, si mantiene costantemente, conforme all'italiano antico, di cui si riscontrano non pochi esempi nella Divina Commedia.

[ in çimma da pagina ]

Ernesto Giacomo PARODI
Saggio di etimologie genovesi, Giornale Ligustico, Anno XII, 1885

Le lingue Romanze o, per ristringerci ancora di più, l'Italiano e i dialetti Italiani derivano (è ormai una pazzia il dubitarne) dal solo e schietto latino, ciascuno per un proprio svolgimento (...)

Io ho, per esempio, trovato che nel dialetto Genovese e lungo accentato latono dà sempre ei (tela, habere, gen. teia, avei), ed e breve accentato sempre e (dexe, mego da decem, medicus), o ancora che o lungo accentato dà ó (sol = sô, corona = coronn-a), o finalmente che o breve accentato dà eu (feugo da focus, leugo da locus) e così via discorrendo.