Il simbolo elettorale del M.I.L.

M.I.L.
Movimento Indipendentista Ligure

e-mail mil@mil2002.org

La bandiera della gloriosa Repubblica di Genova

         La bandiera della gloriosa Repubblica di Genova

 

[ Home ] Cos'è il M.I.L. ] Le basi culturali del M.I.L. ] La Storia che non ci insegnano a scuola ] Le principali battaglie del M.I.L. ] Dicono del M.I.L. ] Ti piace leggere in genovese? ] Accadde... tempo fa ] Varie ] Volantini e Comunicati ] Cronaca ] Rassegna Stampa ] Utilizzo della Posta Elettronica ] Link ]

Per RI-avere DIGNITÀ, IDENTITÀ, RESPONSABILITÀ, POTERI DECISIONALI


Home > Rassegna Stampa > La Liguria riceve più di quel che dà
[ Indietro ]

Federalismo fiscale per la Liguria

La Repubblica
Venerdì 15 agosto 2008

La polemica

Conviene soltanto a sei regioni e la nostra non è compresa: c'è uno sbilancio di 1.089 euro a testa

La Liguria riceve più di quel che dà
le sorprese del federalismo fiscale

Aldo Lampani


 

PORTO E NON SOLO
Sfatando molti miti, i
dati ufficiali relativi alle
entrate e alla uscite di
ogni regione spingono
la Liguria verso il
fondo della classifica
tra le regioni
meridionali. E questo
nonostante il bilancio
dei vari porti, a
cominciare
naturalmente dall
scalo genovese

Si apre la partita sul federalismo fiscale. Non è una novità. Già la legge Bassanini lo aveva introdotto nel nostro Paese, indicando percorsi progressivi e proposte di rivisitazione della spesa e del decentramento. Ma la politica, oggi, si riappropria di una materia, quella della ridistribuzione degli introiti fiscali in un'Italia fiscalmente federale, che probabilmente innescherà polemiche e sicuramente, almeno all'inizio, parecchia confusione. Allo stato dei fatti le regioni che presentano un'autosufficienza già adatta all'introduzione della legge sono Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Marche. Tutte le altre, Liguria compresa, no. La lettura dei dati, tarati sull'ultimo quadriennio per ottenere una media attualizzabile, dicono che ogni lombardo ha versato al fisco, nelle varie forme, 13.700 euro, ricevendone solo 8850 in spesa pubblica. Dopo la Lombardia, a "credito" con lo Stato ci sono gli emiliani (3450 euro a testa), veneti (2900), piemontesi (1900), marchigiani (1150) e laziali (1500). Tutti gli altri italiani (oltre 32 milioni di persone) ricevono più di quanto danno. A sorpresa, sfatando miti invalsi, le regioni che ricevono percentualmente di più sono, tra quelle a statuto ordinario, proprio la Liguria (siamo a meno 1089) e, per masse infinitamente maggiori, quelle a statuto speciale come il Trentino Alto Adige e - cima insormontabile - la Valle d'Aosta, dove ogni abitante riceve in media 3 mila euro di più di quanto paga di tasse. Le regole che guideranno la mano del legislatore sono, apparentemente, semplici: trovare tre regioni "di riferimento" sulle quali tarare i rapporti dare-avere. Fatto questo, ognuno dovrà farcela, basandosi sulle proprie entrate ed i contributi di solidarietà predeterminati. Di più altro standing saranno le regioni scelte come riferimento (ora si dice benchmark), più alto sarà l'ostacolo da sormontare per le regioni meno virtuose o semplicemente meno fortunate. Ad "aiutare" gli amministratori locali in difficoltà di quadratura non dovrebbe essere l'imposizione della leva fiscale quanto il taglio delle spese. A ciò dovrebbe contribuire anche la semplificazione della macchina pubblica. Sulla carta parrebbe che la condanna a morte della burocrazia e degli sprechi che comporta sia la panacea d'ogni male. Ma resta da affrontare una socialità complessa, che per la Liguria, che dai conti risulta essere un peso per il resto d'Italia, ha connotazioni importanti. Innanzitutto la Sanità. La spesa nazionale, che in dieci anni si è più che raddoppiata (55 miliardi di oggi) vede nella Liguria, pro quota, una delle regioni che più utilizzano i servizi per la salute. Per mantenere la spesa di comparto, in assenza di nuova tassazione, si dovrà tagliare (anzi efficentare come si dice oggi) altrove. Ma qualche sacrificio, in un discorso di tendenza all'autosufficienza, si dovrà ben fare. Anche perché il mancato raggiungimento degli obiettivi di bilancio comporterà comunque l'obbligo di reperimento di risorse: con il bollo auto, ad esempio, un'imposizione prevista come forma quasi punitiva per raddrizzare i conti. Dunque sul discorso "federalismo" la freddezza politica e non solo degli amministratori locali è, nella realtà, piuttosto generalizzata, a cominciare da chi - del sistema attuale - trae benefici persino eccessivi come le province autonome che sfoderano bilanci solidi anche perché sin troppo "sostenuti" da statuti oggi ai limiti dell'attualità. Per la Liguria e la sua struttura politico demografica, la revisione della gestione economica e finanziaria in senso federalista sarà un problema tutto da studiare.

La posizione del M.I.L.

Federalismo fiscale per la Liguria - Una delle "battaglie" del M.I.L.

Il simbolo elettorale del M.I.L.

Di' la tua
sul FORUM del M.I.L.
clicca qui per accedere

Dalla Rete

Notizie storiche e giuridiche sulla Liguria e sui suoi diritti
Brevissima ma verissima storia della Liguria
Breve storia di ogni Comune della Liguria
I documenti più importanti che ogni LIGURE deve conoscere

Il M.I.L. vuole una Liguria INDIPENDENTE !

La natura del Governo genovese
L'arrampicata dei Durazzo: da poveri albanesi a dogi
Gli operai delle cartiere nella Repubblica di Genova

I dieci Valori della Civiltà Ligure
LA VERA Storia della Liguria
Quali DIRITTI INTERNAZIONALI ha la Liguria
Come "tutto questo" sia di grande ATTUALITÀ
Come "tutto questo" sia anche CONVENIENTE per la Liguria

 

 

[ Inizio pagina ]