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Gazzetta del Lunedì
Lunedì 28 agosto 2006

APPELLO AMBIENTALISTA DI BENEDETTO XVI
Il Papa: «Salviamo la terra dal degrado»


  Effetto serra, buco nell'ozono, deforestazione,
sfruttamento indiscriminato, inquinamento stanno
mettendo a repentaglio l'ecosistema. «Occorre
impegnarsi e avere cura del Creato» ha detto

 

CITTA' DEL VATICANO - Salviamo il pianeta. Il ritmo allarmante col quale prosegue il degrado della terra allarma Papa Ratzinger. Smog, effetto serra, buco nell'ozono, deforestazione, sfruttamento indiscriminato, inquinamento stanno mettendo a repentaglio l'ecosistema e così Papa Ratzinger lancia un accorato appello a tutti i cristiani: «occorre impegnarsi e avere cura del Creato, senza dilapidarne le risorse e condividendole in modo solidale». In vista della prima Giornata per la salvaguardia della terra che la Chiesa italiana celebrerà il primo settembre il pontefice ha dedicato all'ambiente una parte del suo post Angelus mettendo in evidenza quanto la natura, «grande dono di Dio» sia «esposta a seri rischi da scelte di vita che possono degradarla». Parole di denuncia al fatto che Usa, Giappone, Europa, Cina e India da soli sfruttano il 75 per cento della biocapacità del pianeta, lasciando il 25 per cento al resto del mondo, secondo quanto riportato nell'ultimo rapporto «State of the world 2006» realizzato dal Worldwatch Institute. Nel 2005 la Cina da sola ha consumato il 26 per cento dell'acciaio mondiale, il 32 per cento del riso e il 47 per cento del cemento, Mentre negli ultimi 5 anni le foreste del globo sono state ridotte di 36 milioni di ettari e si e calcolato che il 20 per cento delle barriere coralline e il 2O per cento delle foreste di mangrovie siano state definitivamente distrutte. Sotto accusa, dunque, i comportamenti dell'Occidente ricco e consumista: «il degrado ambientate rende insostenibile particolarmente - ha detto Benedetto XVI - l'esistenza dei poveri della terra». La situazione drammatica in cui versa il pianeta terra e le minacce che gravano sul suo equilibrio ha indotto altre volte Papa Ratzinger a levare la voce per mettere in guardia i governi dal possibile collasso dell'ecosistema. Come alla fine di luglio in un messaggio inviato al Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I impegnato in Brasile a promuovere un grande convegno per la salvaguardia dell'Amazzonia. «Il compito di porre l'accento su una opportuna catechesi a riguardo detta creazione, per richiamare il senso e il significato religioso della sua salvaguardia - scriveva Papa Ratzinger - è intimamente connesso al nostro dovere di pastori e può avere un importante impatto sulla percezione del valore stesso della vita e sull'adeguata soluzione dei conseguenti ineludibili problemi sociali». Tuttavia l'appello più esplicito in difesa della terra lo aveva fatto davanti a tutti i movimenti ecclesiali arrivati in piazza san Pietro lo scorso 3 giugno: «non vivete da egoisti», aveva avvertito il Papa, «e non abusate della terra». Nel testo dell'Angelus accanto alle preoccupazioni ambientaliste ha trovato spazio un forte incoraggiamento per quelle madri che soffrono per figli scapestrati che «si sono avviati su strade sbagliate». A loro ha rivolto un pensiero affettuoso affidandole a Santa Monica, madre di Sant'Agostino. Il santo di Ippona, ha ricordato Papa Ratzinger, prima della conversione aveva un «carattere ribelle» e ha vissuto una giovinezza dissoluta ed egoista. La fede aiuta a superare anche il dolore di rapporti familiari turbolenti.

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