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Inderê
Corriere Mercantile 18 Agosto 2009
IL PROGETTO. Dal prossimo anno partirà in via sperimentale in molti istituti liguri e genovesi, dopo un corso di formazione per i docenti

Il dialetto insegnato a scuola

L'idea nasce da Bampi (A Compagna) e dal presidente della Regione Burlando

Un sussidiario in genovese, un vocabolario semplice illustrato, un manuale di grafia ufficiale e un testo di storia locale. Saranno questi gli strumenti didattici che dal prossimo anno verranno distribuiti in tutte quante le scuole di Genova a supporto di corsi di lingua genovese. È questo il progetto sul quale hanno lavorato nelle ultime settimane l'associazione A Compagna, storica istituzione di tutela delle tradizioni locali, e la Regione Liguria.

Si useranno
i crediti
formativi

Lezioni
facoltative
per tutti
 

L'idea, nata dopo un colloquio intercorso fra i presidenti dei due enti, Franco Bampi, docente universitario, e Claudio Burlando, da sempre sensibile ai temi della difesa del dialetto genovese, è al momento ancora in fase di progettazione e potrà concretizzarsi soltanto a partire dalla stagione scolastica 2010 e, inizialmente, in via sperimentale.

«La Regione Liguria - ha sottolineato il governatore Burlando - già da diversi mesi, molto prima degli interventi della Lega Nord, è impegnata a tutelare le tradizioni locali, il dialetto in primis, attraverso una fitta serie di iniziative. L'ultima manifestazione in questo senso ha riguardato l'invio alle associazioni liguri sparse in tutto il mondo di un kit per l'uso di Skype con le istruzioni scritte in genovese. Ora si potrebbe pensare anche a dei corsi per insegnare il dialetto all'interno delle scuole della città, magari facendo ricorso ai crediti formativi. L'importante è non disperdere il valore delle nostre tradizioni e della nostra cultura».

Il primo passo per portare a compimento questo progetto dovrebbe essere quello di un corso di formazione per gli insegnanti, in modo che possano trasmettere agli alunni le regole grammaticali di questa "lingua".

«Bisognerebbe cominciare - spiega il presidente de "A Compagna", Bampi - da istruttori che già sappiano parlare il dialetto. I1 corso potrebbe basarsi su un'analisi delle strutture linguistiche e sintattishe della lingua locale». Poi, dal prossimo autunno, si passerebbe alla fase concreta del progetto di diffusione del genovese, con l'istituzione di lezioni facoltative nelle scuole della nostra città di ogni ordine e grado.

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