Il sindaco Sansa e la memoria dispersa
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Il Lavoro - Repubblica Lunedì 10 luglio 1995
Intervento 2

È sempre il solito gioco della sinistra ammaestrata alla scuola sovietica: usare parole e frasi ad effetto, distorcendone il genuino significato per indurre in noi i sentimenti che vogliamo provare. Quindi, per necessità e per calcolo, i comunisti diventano democratici, solidali, addirittura federalisti da sempre! Parole, frasi, nessi lessicali per discriminare chi non la pensa come loro. Abile, ma fallace. In questa ottica ho reputato interessante riflettere con i lettori sulla frase del segretario provinciale del Pds apparsa sul Lavoro del 5 luglio 1995: il rischio che la "memoria" diventi "nostalgia". Ecco: si attribuisce un significato positivo alla memoria e si solleva il monito, chissà perché, contro la nostalgia. Ma è rispettosa della "memoria" gloriosa di Genova la Giunta Sansa, che il Pds sostiene con passione? Vediamo di farci venire alla "memoria" cosa ha fatto di male per la "memoria" di Genova la Giunta Sansa.

È lesivo della memoria storica genovese denominare un'area del porto antico "Calata Falcone e Borsellino", servitori dello Stato uccisi vilmente da mano mafiosa, ma completamente estranei alla cultura genovese. A loro doveva essere dedicata una zona cittadina prestigiosa, ma non storica. È avvilente spendere 150 milioni per un incomprensibile libretto intitolato "Bilancio chiaro sotto la Lanterna" e rifiutare 200 milioni per salvare l'Accademia Ligustica, vanto di Genova dal 1751. È turpe continuare a tollerare risse e violenze nel centro storico, soffocato da una presenza extracomunitaria insostenibile. È arrogante dichiarare, come ha fatto l'assessore Luzzati, che "l'importante è che l'Amiu svolga puntualmente la raccolta dei rifiuti" quando il Centro Storico, teatro millenario della Storia di Genova, è sporco e puzza da far paura. Per non tacere della caduta verticale di immagine dei vigili urbani! Genova era anomala: amava e stimava i propri vigili urbani. Oggi, con il sacro ardore di punire i Genovesi, rei di possedere una autovettura, con contravvenzioni per divieto di sosta, il sindaco Sansa è riuscito a far percepire i vigili come un'odiata controparte. E le conseguenze sono state per giorni e giorni oggetto della cronaca giudiziaria. Ancora: la Fiera del Libro è in forse per l'esorbitante tassazione comunale conseguenza dell'aver fissato l'Ici all'aliquota record del 6,2 per mille. Ancora: l'intervento del Sindaco per rimuovere alti funzionari dello Stato al fine di agire discrezionalmente sulla Cassa di Risparmio, ente sorto sulle storiche radici del Monte di Pietà, la Casana fondata nel XVI secolo in quella Genova anticipatrice, come sempre, della Storia.

Ecco questi sono esempi della dissennata politica amministrativa della Giunta Sansa fatta di mille cavilli con la sistematica esclusione del buon senso e degli interessi della città (chissà quale costo pagheremo per l'irresponsabile gestione dell'area Expo!). Certo tutto questo è poca cosa rispetto a quella Giunta che ha scelleratamente deciso la distruzione della casa di Paganini. Genovesi, abbiate fiducia: basta lasciarli lavorare e Sansa e i Suoi sapranno concepire cose peggiori!

prof. Franco Bampi
Lega Italiana Federalista
(Gruppo Misto)

Genova, 6 luglio 1995