Comunicato Stampa: Risposta a Renzo Parodi su Mameli

Il M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure ha diffuso in data odierna il seguente volantino.

La “campagna giornalistica” di Renzo Parodi su
“Il Secolo XIX”, per far tornare le spoglie di Mameli a Genova.
Una storia che deve essere raccontata completa
e senza... “buchi neri”.

Abbiamo seguito la “martellante” campagna giornalistica di Renzo Parodi nelle pagine del “Secolo XIX” per far ritornare a Genova per il 2004, le spoglie di Mameli, soprattutto perché ha scritto il “Canto degli Italiani” che è poi diventato l’Inno nazionale della Repubblica italiana.

Secondo il M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure, il 2004 deve servire a Genova per fare finalmente i conti con la Storia, quella vera, non quella scritta... solamente “dai vincitori”!

Per esempio, va chiarito ufficialmente (ed invitiamo soprattutto il Sindaco di Genova a farlo, ma anche il giornalista Renzo Parodi), che Mameli scrisse il suo inno nel 1847, quando ancora non poteva immaginare quello che la sua città avrebbe subìto nell’aprile del 1849 (Mameli morì a Roma il 6 luglio 1849 e quindi poteva non sapere quello che era accaduto a Genova poco tempo prima!), quando essendo insorta contro i Savoia ed avendo ricostituito un Governo Repubblicano della Liguria, fu letteralmente “massacrata” e messa a ferro e fuoco dalla soldataglia sabauda, forte di 30 mila uomini, in una Genova di 90 mila abitanti.

È sufficiente andarsi a rileggere l’articolo di Lorenzo Del Boca scritto su “Il Secolo XIX” il 10 aprile 1999, dal titolo “Le bombe dimenticate. Genova martoriata come Belgrado e Pristina” per apprendere quello che avvenne.
( è anche su Internet http://www.francobampi.it/liguria/sacco/secolo1999.htm)

Ci meravigliamo moltissimo che Renzo Parodi non accenni minimamente a tutto questo! Non era a Genova quando “Il Secolo XIX” scrisse tale articolo? Non ha letto nemmeno l’articolo del Prof. Giovanni Rebora scritto sempre per “Il Secolo XIX” il 26 luglio 2000, dal titolo “Caro Maggiani, ai Savoia abbiamo già dato”?
( è anche su Internet http://www.francobampi.it/liguria/varie/rebora.htm )

Perché si continua a voler ignorare quello che è accaduto a Genova nell’Aprile del 1849 ? A Goffredo Mameli che è morto a Roma per difendere la Repubblica Romana, la città di Roma gli ha dato una degna sepoltura.

Perché non si deve dare anche una degna sepoltura ai Genovesi che caddero a centinaia a Genova per difendere la Repubblica Ligure e che continuano ad essere sepolti anonimamente in una “fossa comune” dentro una cripta della Chiesa del Padre Santo?

La città di Genova ha intitolato una Via, C.so De Stefanis, e sotto c’è scritto “patriota genovese”, morto nel 1849. Tutti credono che sia uno dei tanti patrioti caduti durante le “guerre d’indipendenza”. Pochissimi o nessuno sa, perché non c'è scritto, che Alessandro De Stefanis , è invece uno studente universitario savonese, che è morto colpito dal piombo della soldataglia savoiarda, nell’aprile del 1849, mentre tentava di difendere la Repubblica Ligure. La città di Genova continua a tenere ancora, nella sua più bella piazza ( P.zza Corvetto ) la statua di quel re Vittorio Emanuele II che ordinò il “massacro di Genova” del 1849, che autorizzò centinaia di morti, stupri e ruberie varie e che definì i Genovesi vile ed infetta razza di canaglie!

Se non si danno giuste risposte a queste domande e non si prendono adeguate iniziative ufficiali, da parte delle Istituzioni, il M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure, per il 2004 organizzerà una manifestazione di durissima, ma pacifica protesta, in modo che tutto il mondo sappia quello che è accaduto a Genova nel 1849!!!

Genova, mercoledì 26 febbraio 2003

Per la copia del volantino cliccare qui

Vincenzo Matteucci - Presidente
Franco Bampi Segretario
M.I.L. - Movimento Indipendentista Ligure
Via Banderali 2/5 – 16121 Genova
Tel e Fax 010-585263 / 5954005
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