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Mercoledì 22 maggio 2002

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Il Secolo XIX

Elezioni, undici nell'arena

La pagina in formato pfd - Qui sotto una sintesi

Sono i campioni delle elezioni del 26 e 27 maggio. Sono 11, come i componenti di una squadra di calcio. E lunedì sera, nell'Auditorium del Carlo Felice, si sono sfidati in una partita che vede in palio la poltrona di sindaco. I protagonisti del confronto organizzato dal Secolo XIX sono stati Giuseppe Pericu (centro sinistra), Rinaldo Magnani (Polo), Sergio Castellaneta (Liguria Nuova e Lega), Egidio Pedrini (Uniti per la gente e Pensionati uniti indipendenti), Marco Evangelisti (Noi per Genova), Franco Bampi (Mil), Matteo Fusaro (Nuovo Psi), Andrea Proto (Anima Genova), Maria Grazia Barbieri (Rla), Angelo Riccobaldi (Forza Nuova). Al posto di Michele Forino (Ammla) è sceso in campo Pasquale Romeo, capolista. Nelle vesti i arbitri Giuliano Galletta e il direttore di Telecittà, Giovanni Giaccone. In platea il direttore del Secolo XIX, Antonio Di Rosa, la capocronista Erika Dellacasa, i giornalisti Max Mauceri, Giuliano Macciò, Andrea Plebe, Andrea Castanini. Chi vuole sapere come è andata potrà sintonizzarsi domani alle 20,45 su Telecittà. Intanto Il Secolo XIX, in omaggio ai mondiali di Giappone e Corea, ha provato a paragonare ogni candidato a un campione di calcio del passato.

(...) Il primo giro di domande fila via che è una meraviglia. «Quanto avete speso in campagna elettorale?». Fusaro, Evangelisti parlano in lire, 20 milioni. Così come Bampi e Barberi (circa dieci milioni a testa) (...)

(...) C'è stato un boato di applausi un po' troppo entusiastico quando l'indipendentista Franco Bampi, con foga tribunizia ha dichiarato: «L'unico candidato con un'idea forte sono io. Ed è il ritorno alla Repubblica di Genova ». (...)

(...)«La spesa del Comune è fuori controllo — dice Magnani — c'è un aumento del 14 per cento rispetto ad un anno prima e un passivo i circa tremila miliardi». Il concetto è stato ripreso da tutti. Franco Bampi approfitta. «I tremila miliardi che il porto incassa per le tasse e che oggi vanno a Roma, servirebbero anche per questo». (...)


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Il Giornale

L'Europa indaga sull'antica Liguria

Il Mil - Movimento indipendentista ligure, che si si presenta alle elezioni comunali col candidato sindaco Franco Bampi, ha suscitato l'interesse dei deputati autonomisti e federalisti dell'eurogruppo Alleanza libera europea - Partito democratico popoli europei, che in una lettera aperta manifestano la volontà di portare il caso Liguria a livello internazionale, con i pacifici confronti e dibattiti istituzionali e storici.

Gli eurodeputati ricordano che la Liguria è stata per oltre 700 anni nazione sovrana e che non ha mai rinnegato la sua indipendenza, in quanto la Repubblica di Genova non ha accettato le statuizioni del Congresso di Vienna del 1815 e non ha mai votato alcun plebiscito per l'annessione al Regno d'Italia. Secondo i deputati europei, i principi informatori della potenza marinara, politica e finanziaria della Repubblica di Genova non devono andare dispersi, in quanto possono rappresentare un valore aggiunto di democrazia per tutta l'Unione europea. Il Mil sottolinea che la sua è soprattutto una lista «culturale» e chiede solo voti di testimonianza per poter portare avanti il suo progetto indipendentista.


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Corriere Mercantile

MIL · DA BRUXELLES UNA LETTERA A FRANCO BAMPI E AI CITTADINI LIGURI
«Con noi c'è anche un'Eurodeputata»
Auspica che Genova possa far parte della Ue con un suo autogoverno

Il "cavallo di battaglia" di Franco Bampi, candidato sindaco del Movimento indipendentista ligure, inizia a riscuotere consensi europei. Il Mil ha ricevuto, infatti, una "Lettera aperta ai cittadini di Genova e della Liguria", scritta dall'eurodeputata Nelly Maes, di nazionalità belga, presidente del gruppo "Ale Pdpe" (Alleanza libera Europa - Partito democratico popoli europei).

La Maes si rivolge ai cittadini genovesi e liguri auspicando che «Genova e la Liguria possano diventare parte integrante dell'Europa, con un loro autogoverno simile a cui aspirano i popoli di Scozia, Catalogna e Galles in quanto i valori di tolleranza, democrazia, cosmopolitismo, autogoverno che erano propri della Repubblica di Genova rappresentano un valore aggiunto di democrazia per tutta l'Unione Europea».

Per Bampi, ex forzista ed oggi candidato sindaco di una lista poco partitica e squisitamente politica, una prima affermazione anche in campo europeo, dunque.

    
 

Franco Bampi

«Il Movimento indipendentista ligure - dice Bampi, professore di Meccanica Razionale all'università, cultore delle tradizioni liguri e autore di splendide canzoni in dialetto genovese -, si propone, nell'interesse e per conto dell'attuale Popo1azione della Liguria, di recuperare pacificamente alla regione, con azioni politiche e giuridiche la Sovranità di Nazione Indipendente perduta temporaneamente nel 1814 a causa dell'illegittima decisione assunta dal Congresso di Vienna (1814-15). Mai ratificata da un plebiscito popolare. Prima con i Savoia, poi con il fascismo e poi con la Repubblica Italiana, si è voluto cancellare la storia della indipendenza del popolo Ligure, la Repubblica di Genova, che è stata una realtà politica e sociale straordinaria, che aveva saputo illuminare di sé non solo le vicende della penisola italiana, ma anche il continente europeo e le lunghe sponde del Mediterraneo, per oltre settecento anni. Uno "Stato - Nazione" che si era affermato sul rispetto dei patti sottoscritti, sulla rinuncia a possedere un esercito e sul rifiuto della guerra come strumento di conquista e di soggezione dei popoli. Si sono invece sollevati contro l'immagine della Repubblica di Genova, Genova "matrigna", i "risentimenti" di numerose città delle Riviere e dell'Entroterra, nascondendo il suo carattere già allora autenticamente Federalista, rispettoso delle autonomie di tutti, sancite da patti mai violati. Per Bampi, la Liguria dovrebbe seguire le orme delle molte regioni europee che chiedono l'indipendenza dagli stati centrali.

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