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Il Giornale

Martedì 14 marzo 2006


TRA TASSE E BUROCRAZIA

L’«orgoglio» genovese di ribellarsi alla Blu Area

Vincenzo Falcone

Carissimo Dott. Lussana, seguo con molto interesse tutto quello che recentemente è stato detto e scritto a proposito del «popolo genovese/ligure» con annesse caratteristiche che contraddistinguono questa gente.

Sono rimasto colpito da alcune «doti» dei liguri che, particolarmente nelle pagine che ha pubblicato lo scorso giovedì 9 c.m., addirittura vengono descritti, in alcuni passaggi, in maniera contrastante.

Infatti, tra l'intervento del Sig. Franco Bampi e quello del Sig. Gianni Silvestri vi è una parte comune. Entrambi nei loro interventi a proposito del modo di concezione delle tasse/imposte dei liguri dicono rispettivamente: «...essendo un popolo di navigatori, commercianti e banchieri, lo stato che essi concepirono fu uno stato con pochissime tasse e scarsa burocrazia...», che contrapposto a: «...pensate, la famosa Ici a Milano è da sempre al 5 per mille e non al 6,2 o simili come a Genova...» disorienta il lettore come lo scrivente non conoscitore a fondo della storia dei liguri e della Liguria.

La «diversità» di esposizione riscontrata in entrambi gli articoli, mi ha fatto sorgere un interrogativo: «La “nascita” a Genova della cosiddetta Blu Area è in linea secondo quanto scritto dal Sig. Bampi e cioè legato ad un concetto di poche tasse (i residenti pagano «solo» 25,00 Euro all'anno ma continuano ad avere l'incombenza di girare e girare alla ricerca del posto libero) e di scarsa burocrazia (basta che loro espongano il cartellino «rosso»), oppure è stata «concepita» in base al concetto espresso dal Sig. Silvestri - cioè quello del massimo guadagno - considerando il fatto che occupare un singolo posto, costa ben 2,00 Euro per una singola ora all'utilizzatore non residente/residente in altra zona?».

A conti fatti e guardando dall'ottica dell'amministrazione che attualmente governa Genova, appare più verosimile la seconda. Proviamo a fare due conti prendendo ad esame un singolo posto auto «affrescato» di blu. Dicevamo che un'ora costa ben 2,00 Euro, calcolando dalle otto del mattino sino alle venti di sera sono 12 le ore di parcheggio (art. 7comma2 del Codice della Strada che prescrive: «2. I divieti di sosta si intendono imposti dalle ore 8 alle ore 20, salvo che sia diversamente indicato nel relativo segnale») che frutterebbero ben 24,00 Euro al giorno. 24,00 Euro al giorno moltiplicate per un anno farebbero teoricamente quasi 9.000,00 Euro.

Spero ardentemente che «l'orgoglio ligure» così come è stato affermato dal Sig. Bampi relativamente alla cosiddetta Blu Area induca la popolazione ad una ribellione civile pacata e democratica contro l'ulteriore rimpinguamento delle casse comunali mediante introiti discriminanti tra la popolazione stessa. Si ha capito bene, tali pagamenti sono discriminanti tra i quartieri genovesi stessi, che vedono in prima battuta zone come quella di Carignano, quella della Foce, dove già risulta operativo il piano di pagamento. Ritornando alla ribellione auspicata, per esempio i residenti potrebbero per un anno decidere di non spostare la macchina occupando ciascuno un posto in modo tale da consentire alle casse comunali di introitare per quel posto, in un anno, i soli 25,00 Euro del bollino «rosso» e non i quasi 9.000,00 che viceversa i non residenti pagherebbero.

Questa della Blu Area è un esborso «coatto» che il Comune ha fortemente voluto infischiandosene del fatto che tale restrizione potesse mettere in crisi oltre ai titolari delle aziende/ditte anche i loro dipendenti ed in misura maggiore tutti i clienti stessi che, per esempio, decideranno di andare a comprare le medicine in farmacie (verso Nervi) in cui pagherebbero solo i 2 euro del ticket sanitario e non anche gli altri 2 euro per la sosta.

Ma quello che mi ha particolarmente «colpito» è quell'inciso del Sig. Vincenzo Matteucci (presidente del Mil) che scrivendo la seguente frase: «...si sente nascere dentro di sé l'orgoglio di “sentirsi liguri”...» mi ha reso obbligatorio pormi un'altra domanda: «Ma quest'orgoglio di “sentirsi liguri” quando hanno ucciso il “nostro” concittadino Fabrizio Quattrocchi dov'era?!?!».

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