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il Giornale

Mercoledì 1 aprile 2009

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L’ALTRA GRONDA

In Liguria tutti i tunnel corrono paralleli all’arco dell’Appennino

Ecco perché l’alternativa di un tracciato sotterraneo non è poi tanto fantasiosa

Carissimo Lussana, che Mario Lauro «ce l'abbia con il M.I.L.» è ormai risaputo! La sua «fedeltà» ai Savoia gli gioca però dei brutti scherzi. Replicando alla nostra proposta della «tangenziale sotterranea» ha scritto: «Storia delle gallerie... si devono realizzare per attraversare una catena montuosa e quindi hanno sempre un tracciato perpendicolare alla catena montuosa; la proposta del Mil prevederebbe un tracciato parallelo alla catena dell'Appennino Ligure e sarebbe il primo caso al mondo quello di proporre un tracciato sotterraneo da Nervi a Cogoleto..». Ho una «strana» impressione: seconde me, Mario Lauro non conosce proprio la Liguria! Tutte le gallerie ferroviarie ed autostradali della Liguria sono «parallele» alla catena dell'Appennino Ligure! La «tangenziale sotterranea» che abbiamo proposto, inizialmente, essendo quasi un arco, va quasi perpendicolare alla catena montuosa, ma nella parte alta dell'arco avrà un andamento parallelo. Quanto poi alle «tasse portuali», che vadano prima a Bruxelles e poi «ritornino» a Roma (dopo le «trattenute» europee), non cambia nulla. Noi vogliamo che, di quelle che «tornano» a Roma, ne vengano lasciate in Liguria almeno l'80-90%! Sul «Master Plan» delle infrastrutture Liguri, siamo d'accordo con lui. Quanto alla «storia industriale» della Valpolcevera, riteniamo che non sia «molto positivo» che quella che era considerata come «una delle più belle valli dell'Europa», per «ragioni prima militari e poi civili» abbia dovuto subire un autentico «massacro ambientale e paesaggistico». Ragionando con il «metro» di Mario Lauro, allora anche tutte le fabbriche di Eternit (con il relativo amianto!) portavano «stipendi» ai dipendenti. Anche la Stoppani di Cogoleto «inquinava» e «dava stipendi»! Non c'era bisogno di «imbarcarsi per emigrare nelle «Meriche»... Bastava scegliere un «diverso» tipo di sviluppo! Non dobbiamo mai dimenticarci che Genova (e la Liguria) hanno dovuto «subìre» un certo tipo di sviluppo (le Acciaierie di Cornigliano, l'Acna di Cengio, ecc..) perché era un tipo di sviluppo che era «strategico» per lo Stato «italiano» (economie di guerra, ecc..). Noi Indipendentisti Liguri siamo sicuri che, una Liguria che avesse potuto «conservare» la sua Indipendenza, avrebbe anche avuto una classe dirigente che avrebbe saputo «scegliere» un diverso tipo di sviluppo! Cordiali saluti.

Vincenzo Matteucci
presidente Movimento
Indipendentista Ligure

 

 
 

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