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Il Giornale

Sabato 5 giugno 2004


 

A LEVANTE

Indipendentisti, sfida alla Corona

Il movimento invita a non votare i candidati appoggiati dai monarchici

PAOLA SETTI

Gli indipendentisti? «Asini reazionari». I monarchici? «Impresentabili traditori della storia di Genova». E fu così che, a tre giorni dalla festa della Repubblica, casa Savoia riuscì a portare in guerra la campagna elettorale in Liguria.

Da una parte il Mil, il movimento indipendentista che da sempre rivendica il ritorno alla Repubblica di Genova al grido di: «Genova non firmò mai il plebiscito di annessione al Regno di Sardegna». Dall'altra parte Alleanza Monarchica, che della storia dà una lettura tutta diversa: «Nel 1815, al Congresso di Vienna, la Repubblica di Genova era già dissolta». Campo di battaglia due ridenti cittadine del Levante, Borzonasca e Santa Margherita Ligure. Vittime predestinate i candidati. I fedelissimi alla Corona sostengono a Santa Margherita Roberto De Marchi, leader di «Borgo di mare», lista vicina al centrosinistra, e a Borzonasca Massimo Mallucci, responsabile dei monarchici del Tigullio e candidato con la lista «Polo per Borzonasca monti e mare». Gli indipendentisti invece appoggiano «chiunque non abbia il sostegno dei monarchici» con le parole del segretario, Franco Bampi. Nel dettaglio, il Mil a Borzonasca corre con Silvie Mistrangelo, 19 anni e già il peso della Storia sulle spalle. A Santa Margherita, con tanto di volantini, invita «a non votare alcuna lista appoggiata dai monarchici».

Lo scontro, rimasto sopito per anni, è esploso quando Alleanza Monarchica ha definito «asinate» le posizioni del Mil. «Si chiede l'assurdo abbattimento di tutti i monumenti del Re Vittorio Emanuele II in Liguria, ritenendolo responsabile della repressione, avvenuta a Genova nel 1849, di una vera e propria "guerriglia urbana" che attentava alla sicurezza e unità dello Stato, in un momento grave per il Regno di Sardegna, a seguito della sconfitta dovuta alla prima guerra per l'indipendenza» si legge sul sito dei monarchici. «Fu un massacro ingiustificato, nel quale vennero uccisi persino gli ortolani di San Teodoro - ribatte sdegnato Bampi -. E al termine il re ebbe il coraggio di definire i genovesi "Vile razza di canaglie"». Si infervora Michele Forino, segretario di Alleanza Monarchica: «Gli indipendentisti sono i veri reazionari, ma noi non accetteremo provocazioni». «Essere monarchici a Genova significa tradirne la storia e noi continueremo a chiedere ai Savoia i danni per quanto di male ci hanno fatto» annuncia Bampi. Centocinquantacinque anni non sono poi così tanti.

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