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Il Secolo XIX

Mercoledì 2 ottobre 2002

E’ nella bufera l’accordo con la Regione per un tracciato in Valpolcevera. Oggi un’assemblea pubblica

Autostrada, i Ds a Pericu e Repetto
«Un passo indietro sulla bretella»

 

La Eko-System si candida a preparare in cinque mesi un progetto per un tracciato nella “gronda alta”, e si dice disponibile anche ad entrare in campo con un project financing. I giochi sono veramente riaperti? Di sicuro il nodo di Genova è diventato un rovente caso politico a sinistra
 

Ci sono voluti i tempi dei partiti, poi la crisi sul nodo autostradale genovese è scoppiata improvvisa. E l’accordo di giovedì scorso tra Biasotti, Pericu e Repetto ora è messo in discussione dal centrosinistra. Ds, Margherita, Verdi e Rifondazione chiedono al sindaco e al presidente della Provincia un passo indietro; di ripensare al patto stretto con la Regione che dovrebbe portare proprio domani a chiedere all’Anas un progetto preliminare completo per raddoppiare l’autostrada tra Voltri e Genova Ovest con una gronda (una bretella) più a nord di 5-12 chilometri e che si ricongiunga ai rami esistenti tra il ponte Morandi sul Polcevera (allargandolo di una carreggiata o raddoppiandolo) e gli svincoli di Bolzaneto. L’Ulivo e il Prc non ci stanno e tornano a chiedere la gronda alta, più sopra. In Alta Valle Scrivia, fuori dall’abitato e soprattutto lontano dalla Valpolcevera. Una gronda come quella che adesso si candidano a costruire i 2.400 ingegneri rappresentati in Italia da Eko-System: sono i maghi dei tunnel e dei viadotti scandinavi e si dicono pronti a preparare in cinque mesi un progetto definitivo. Non solo: sono disponibili a costruirlo per conto di un gestore individuato da Anas oppure a gestirlo loro nel più classico dei project-financing. Verdi e Rifondazione non avevano mai sorriso ai progetti di nuove ingombranti infrastrutture. Se nelle settimane scorse si erano rassegnati alla protesta di bandiera vista la determinazione delle giunte da loro stessi popolate su autostrade e Terzo Valico, oggi tornano sulle barricate vista la nuova posizione dei diessini. E sotto la Quercia è nata la rivolta. Con un’alleanza trasversale tra correnti che ha riunito maggioranza e minoranza interna, parlamentari, consiglieri comunali e regionali, alti quadri del partito si sono riuniti e invocano il ritorno alla gronda alta. La rivolta non è stata immediata: giovedì scorso la sconfitta della posizione portata al vertice in Regione da Marta Vincenzi non era apparsa così forte. Pericu non ha gradito la sortita e ieri pomeriggio ha subito incontrato proprio Vincenzi, suo assessore alle Infrastrutture: non è stata una seduta serena. Stesso tono nel faccia a faccia con i segretari provinciali Mario Tullo e regionale Mario Margini. Ma la piaga - e gli ostacoli sul cammino del sindaco e di Repetto - si allarga. Stasera al dibattito pubblico di Rivarolo (ore 21, sede cdc Valpolcevera) a «difesa della vallata» si schiereranno non solo i diessini Crivello (presidente del parlamentino), Ronzitti (vicepresidente Consiglio regionale) e Ivano Moscamora (consigliere provinciale), ma anche il portavoce della Margherita in Regione Massimiliano Costa e il rifondatore in Provincia Aurelio Macciò. Dice Costa: «Non possiamo devastare ancora la Valpolcevera. La mediazione fatta con Biasotti ci sembra senza capo né coda e non abbiamo ancora alcun riscontro tecnico che ci spieghi il perché di questa soluzione». Il segretario provinciale di Rifondazione Bruno Pastorino: «Nessuna delle tre ipotesi (alta, media, bassa) ci rendeva particolarmente felici. Oggi, viste le rassicurazioni su strada a mare di ponente, nodo di San Benigno e rinnovo dell’A7, ci domandiamo se sia poi così assoluta la necessità di fare una nuova gronda». I Verdi: «Da noi non è mai arrivato un si — spiega il capogruppo a Tursi Cristina Morelli — sulle tre ipotesi. E il no sulla gronda bassa invece è sempre stato forte e chiaro. Chiediamo a Pericu e a Repetto un bel passo indietro». Dalla Regione fanno sapere che non si fermeranno. «Siamo finalmente compatti — replica Ronzitti — e d’altra parte sarebbe devastante se il centrosinistra anteponesse le esigenze dello sviluppo a quelle dell’ambiente. Torniamo sulla gronda alta, come aveva lavorato la giunta regionale precedente. È vero, dovevamo fare questo passaggio prima di quel “mitico” tavolo in Regione. Pericu e Repetto riprendano questo ragionamento unitario dell’Ulivo».

Giovanni Mari


LA PROPOSTA

I progettisti scandinavi
specializzati in tunnel

Fernando De Simone sarà a Genova la settimana prossima, incontrerà l’assessore comunale alle Infrastrutture Marta Vincenzi. Di professione architetto, rappresenta in Italia con la sua Eko-System un consorzio di grandi costruttori scandinavi noti per aver costruito in Norvegia il ponte più lungo (24 km) e il tunnel più profondo (250 metri sotto il livello del mare) del mondo. Oggi si candida per la gronda alta per raddoppiare il tratto autostradale Voltri-Genova Ovest. «Abbiamo 2.400 progettisti e diecimila dipendenti operativi — dice — siamo quindi assolutamente in grado di fornire un progetto completo in cinque mesi sia su commessa della società Autostrade, sia su incarico di Anas, sia in project financing per una futura nostra gestione». In città sono già stati all’opera, ma senza fortuna: avevano partecipato al bando per la progettazione del tunnel sotto il porto antico, ma non se lo aggiudicarono. A Genova li porteranno quelli del Mil, Movimento indipendentista ligure: «Questo per dimostrare — dicono i leader Vincenzo Matteucci e Franco Bampi — che la difesa della Valpolcevera è senza bandiera: faremo le barricate, come ai tempi dell’Alta Velocità. Non ci raccontino che nessuno fa i progetti: ecco questi professionisti capaci e motivati in grado di realizzare la gronda».


Il ponte sul Polcevera sarà raddoppiato? (foto Razzore)

 

 

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