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GENOVA: la città e la sua storia

La brochure sulla storia di Genova

Insieme con Venezia, Genova si è talmente identificata con il suo territorio, che la gloriosa Repubblica marinara, pur rappresentando addirittura la Liguria e la Corsica (legata a Genova per ben 600 anni), si chiamava semplicemente Repubblica di Genova.

Dopo la conquista romana, ben 40mila liguri apuani furono "deportati" nel Sannio, perché ribelli irriducibili.

Roma strinse con Genova un "patto federale" e la eresse a Municipio autonomo, diventando con la Liguria, una delle 11 "Regiones italiche". Il ceppo etnico ligure popolò tutta la pianura padana, come attesta lo stesso Plinio.

Dopo i romani arrivarono i longobardi e Genova diede rifugio ai Visconti milanesi, ma quando salì al trono il re Longobardo Rotari (nel 625) anche Genova venne occupata e distrutta. Nell'839 iniziarono le scorrerie dei saraceni, che nel 935 occuparono Genova e la misero a ferro e fuoco.

Nel 958 il re Berengario II° riconobbe ufficialmente l'autonomia e l'indipendenza di Genova che nel 970 organizzò la spedizione punitiva contro la base dei saraceni che era a Frassineto (l'attuale golfo di Saint Tropez). Essi vennero distrutti e venne dato a Genova una specie di "mandato internazionale" affinché con la sua flotta funzionasse da "polizia marittima". Intanto il potere vescovile subentra a quello imperiale e sarà promotore della nascita delle "Compagne", libere associazioni di cittadini di tutti i ceti sociali per scopi commerciali e difesa militare. Le "Compagne" dei vari rioni costituiscono poi la "Compagna Comunis" che diventerà poi "il Comune" di Genova e poi successivamente la REPUBBLICA di GENOVA. Dal 1099 in poi si va costituendo un vero e proprio Stato Sovrano che batterà moneta, farà le sue leggi (anche costituzionali), stipulerà accordi internazionali, alleanze, dichiarazioni di guerre, ecc. e cesserà la sua esistenza solamente nel 1815, quando il Congresso di Vienna, decide di annetterla al regno di Sardegna. Per circa 700 anni Genova è stata una vera capitale europea ed ha influenzato i destini dell'Europa che era il mondo di allora. Celebri le grandi battaglie navali della Meloria (1284) con la quale sconfisse la rivale Pisa e di Curzola (1298) con la quale sconfisse l'altra rivale storica Venezia. Grazie a trattative commerciali ed accordi con i sovrani locali, Genova creò in tutto il Mediterraneo dei veri punti di appoggio commerciali navali ("fondaci", "maone") che costellavano tutte le sponde dei mari fino al Mar Nero, equivalenti alle moderne "basi logistiche " e le sue navi mercantili (che all'occorrenza diventavano micidiali navi militari) solcavano tutti i mari, portando una enorme ricchezza alla città. Le grandi famiglie dei mercanti genovesi costruivano con tali ricchezze quei magnifici palazzi che ancora oggi rendono "superba" Genova! Interessante è anche la forma istituzionale di governo che seppe darsi il popolo genovese.

Mentre in tutto il resto d'Europa prevalevano le monarchie e le signorie locali ereditarie, Genova fin dall'inizio (1099) si è retta in forma di Repubblica, con vere e proprie "carte costituzionali" che garantivano una gestione democratica del potere. Era la "meritocrazia" la vera discriminante sociale.

Anche schiavi liberati, se erano in gamba ed avevano il carisma d il consenso popolare potevano arrivare a cariche pubbliche che erano comunque sempre "elettive": i Consoli, i Podestà ed i Capitani del popolo (dal 1099 al 1339) e poi i Dogi a vita ed i Dogi biennali (dal 1339 al 1797) dovevano comunque passare attraverso una "selezione elettiva".

Saranno queste figure leggendarie di Dogi che porteranno Genova a dominare per secoli i traffici marittimi anche grazie alle sue navi che i numerosissimi cantieri navali delle sue coste sfornavano a centinaia per tutte le marine d'Europa.

Anche se sconvolta dalle lotte intestine delle famiglie Guelfe (Fieschi e Grimaldi) e Ghibelline (Doria e Spinola), Genova riuscirà sempre a far prevalere l'interesse primario della sua Repubblica. Il grande Andrea Doria, uno dei padri della repubblica, rinunciò ad essere eletto Doge e pur lottando ferocemente, contro la famiglia rivale dei Fieschi, portò la Repubblica di Genova alla massima potenza. Quando uno dei suoi figli più grandi, Cristoforo Colombo, scoprì l'America (1492), tutto il baricentro del traffico marittimo (essendo anche caduta Costantinopoli in mano ai turchi), si spostò sulle coste dell'Atlantico.

Genova si ritagliò un nuovo ruolo: con il Banco di S. Giorgio e con i suoi banchieri privati, domina tutte le fiere d'Europa e finanzia tutte le case regnanti. Lo stesso Napoleone, stipula con Genova, nel 1796, un trattato segreto che doveva garantire la sovranità alla Repubblica di Genova, in cambio si fece dare ben quattro milioni di allora. Nel 1797, non rispettando il trattato, decise comunque di invadere la Liguria.

Sconfitto Napoleone, il 26 aprile del 1814, grazie alle truppe liberatrici inglesi ed agli insorti genovesi, viene ripristinata la Repubblica di Genova, che resterà sovrana fino al dicembre del 1814. Ma le monarchie europee si apprestavano al grande "tradimento" e il 26 dicembre 1814, il Congresso di Vienna decide di "annettere" la Repubblica di Genova al regno di Sardegna.

I delegati del Governo genovese non firmarono nessun atto ufficiale "a salvaguardia dei diritti imprescrittibili del popolo Ligure" , ma l'annessione venne decisa comunque.

Anche nella fase risorgimentale Genova fu protagonista: Garibaldi, Mazzini, Mameli sono suoi figli ed annessa comunque all'Italia, Genova conobbe poi il grande sviluppo industriale, legato soprattutto all'industria pesante bellica (la e 2a guerra mondiale) e successivamente alle aziende I.R.I., alle grandi linee di navigazione ed alla cantieristica.

Ora è alla ricerca di un nuovo ruolo e come sempre ha saputo fare nella sua storia, saprà trovare un nuovo sviluppo politico, sociale ed economico che, come sta avvenendo, avrà di nuovo la base principale nello sviluppo del suo porto e dei suoi traffici mercantili e nell'incremento delle sue aziende ad alta tecnologia nonché nella "scoperta" di un turismo altamente culturale e qualificato.

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