"Indietro Savoia, risarciteci"
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La Repubblica Lunedì 6 gennaio 2003

Manifestazione degli indipendentisti liguri: raccolte molte firme da inoltrare al sindaco

Corvetto, un grido nel vento
"Indietro Savoia, risarciteci"

   Si chiede un'azione
legale per aver ripagati
i danni del sacco
di Genova del 1849

Settanta firme raccolte in poco meno di due ore sono il "bottino" concreto della spedizione degli indipendentisti del Mil in piazza Corvetto, che chiede al sindaco di intraprendere un'azione legale per ottenere dagli eredi dei Savoia il risarcimento del sacco di Genova del 1849: ieri, in una domenica mattina battuta dal vento freddo, il drappello guidato da Vincenzo Matteucci, di professione medico dentista, e da Franco Bampi, docente universitario di Matematica, ha occupato pacificamente la piazza. Ed ha alzato il suo striscione.

«Io gliel'ho detto a Matteucci, le rivoluzioni si fanno in primavera», scherzava il professor Bampi, stringendosi attorno al collo il bavero del cappotto, per tentare di difendersi dal freddo. E ai genovesi che effetto ha fatto questo presidio con tanto di cartello per incitare i Savoia a pagare quei danni ottocenteschi, che in base ai calcoli del professore attualizzati in vecchie lire corrisponderebbero a 70 mila miliardi?

«Noi non molleremo e continueremo a raccogliere firme fino a che i Savoia non avranno sistemato le loro pendenze con il governo italiano», spiegava il dottor Matteucci mentre tutt'attorno i militanti del Movimento Indipendentista Ligure distribuivano volantini e moduli per firmare la petizione da portare al sindaco, Giuseppe Pericu, affinché intraprende l'azione legale necessaria al riconoscimento in solido di questo indennizzo. I passanti l'hanno presa bene, si sono mostrati interessati e molti hanno chiesto l'indirizzo del sito Internet del Mil. Molti sorrisi e battute anche con passanti non proprio qualunque, come l'ex presidente della Regione, Giancarlo Mori, che Matteucci e Bampi hanno cercato di guadagnare alla loro causa, peraltro senza troppo successo: «Non firmo», ha sorriso Mori.

Passa una signora molto anziana che non nasconde le sue simpatie monarchiche e con un certo disprezzo osserva: «ma siete tutti qui?». Inveisce, ma simpaticamente, l'onorevole Francesco Marenco di Alleanza Nazionale, che passa oltre urlando: «Ha fatto bene Lamarmora, gliene ha date poche».

Ma in generale si fermano giovani e meno giovani e accolgono l'idea di firmare con simpatia: «bisogna ricordarsi - spiega una signora - che i Savoia ci hanno portato a due guerre mondiali con decine di migliaia di morti". E firma. Bampi intanto è al centro di un gruppetto che lo ascolta rapito e spiega che l'atteggiamento verso i Savoia è trasversale ai due schieramenti di destra e di sinistra: «Esistono due canzoni popolari che hanno nel testo la frase "a morte casa Savoia" una è della sinistra e l'altra è dei repubblichini di Salò».

Un momento della
manifestazione di piazza
Corvetto contro i Savoia
(foto leoni)

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