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Il Secolo XIX Lunedì 8 maggio 2006

I Savoia e la memoria / 1
Io non sarei così duro

Leggo sul Secolo XIX due lettere, per ragioni non esattamente simili, pervicacemente ostili ai Savoia. Il commento di Maggiani, pur elegante e contenuto, sottoscrive in pieno. Io, che pure ho avuto case semidistrutte nell’assedio di Cassino e padre morto indirettamente a causa di uno dei cannoneggiamenti di Genova, non sono così contro di loro. Soprattutto in ricordo dell’operato dei predecessori di Vittorio Emanuele III, che ha sbagliato ma anche espiato la sua colpa e in ricordo del nobile comportamento del suo successore, arrivo al punto di dichiarare che non mi scandalizzerei affatto se Emanuele Filiberto si candidasse alle elezioni: il giovane promette bene.

Luigi Fassone
Camogli

I Savoia e la memoria / 2
Ma cosa dissero i nobili?

Ho letto le due interessanti lettere pubblicate sabato 6 sotto il titolo “I Savoia e la memoria delle cose che non si cancellano” e la risposta di Maggiani che condivido in pieno. Mi rendo conto che può sembrare decisamente indiscreto, ma sarebbe a mio avviso veramente molto interessante, anche senza farne il nome, conoscere, almeno in estrema sintesi, quello che «un vecchio, o una vecchia nobildonna genovese» hanno detto o fatto «per essere più fermi e meno curanti delle apparenze e delle opportunità di immagine di quanto non dimostrino di esserlo i prescelti a custodi della nostra Repubblica».

FVincenzo Matteucci
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