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Catechismo Maggiore di San Pio X
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il testo del Catechismo Maggiore di San Pio X
Il Catechismo Maggiore faceva parte del Compendio della
dottrina cristiana che San Pio X (al secolo Giuseppe Sarto, nato a
Riese, Treviso, nel 1835, morto a Roma nel 1914, fu papa dal 1903 al 1914)
prescrisse nel 1905 alle diocesi della provincia di Roma. Esso rappresenta
un documento storico di perenne valore esemplare per ogni esposizione dei
contenuti dottrinali della fede.
Liberamente tratto dall'Avvertenza
al Catechismo Maggiore promulgato da San Pio X, Edizioni Ares,
Milano 1974.
Il Catechismo Maggiore di San Pio X ha la caratteristica di essere composto
nella formula Domanda e Risposta, che ha un indubbio valore didattico.
A titolo di esempio riporto alcune formule, osservando che le note di
aggiornamento inserite nell'edizione sopra citata sono qui riportate tra
parentesi quadra e in carattere più piccolo.
PARTE QUARTA. Dei Sacramenti.
Capo VI. Della Penitenza.
§ 8. - Dell'assoluzione.
770 D. Debbono i confessori dar sempre l'assoluzione a quelli
che si confessano?
R. I confessori
debbono dare l'assoluzione solamente a quelli che essi giudicano ben
disposti a riceverla.
771 D. Possono i confessori differire o negare qualche volta
l'assoluzione?
R. I confessori non
solamente possono, ma devono differire o negare l'assoluzione in certi
casi per non profanare il sacramento.
772 D. Quali sono i penitenti che debbono ritenersi mal disposti,
e ai quali si deve d'ordinario negare o differire l'assoluzione?
R.
I penitenti che debbono ritenersi mal disposti sono questi
principalmente:
- coloro che non sanno i misteri principali della fede o trascurano
d'imparare le altre cose della Dottrina cristiana, che sono obbligati
a sapere secondo il loro stato;
- coloro che sono gravemente negligenti nel fare l'esame di
coscienza o non danno segni di dolore e di pentimento;
- coloro che non vogliono restituire, potendo, la roba altrui o la
riputazione tolta;
- coloro che non perdonano di cuore ai loro nemici;
- coloro che non vogliono praticare i mezzi necessari per emendarsi
dei loro abiti cattivi;
- coloro che non vogliono lasciare le occasioni prossime del peccato.
773 D. Non è egli troppo rigoroso il confessore che differisce
l'assoluzione al penitente, perché non lo crede ancora ben disposto?
R. il confessore che
differisce l'assoluzione al penitente, perché non lo crede ancora ben
disposto, non è troppo rigoroso, ma anzi molto caritatevole, regolandosi
come un buon medico, che tenta tutti i rimedi, anche disgustosi e
dolorosi, per salvare la vita all'ammalato.
PARTE QUINTA. Delle virtù principali e di altre cose necessarie a
sapersi dal cristiano.
Capo I. Delle virtù principali.
§ 4. - Della Sacra Scrittura.
874 D. Dove si contengono le verità che Dio ha rivelato?
R. Le le verità che Dio
ha rivelato si contengono nella Sacra Scrittura e nella Tradizione.
882 D. Non vi può essere errore nella Sacra Scrittura?
R. Nella Sacra Scrittura
non vi può essere errore alcuno, perché, essendo tutta ispirata, autore
delle sue parti è Dio medesimo. Ciò non toglie che nelle copie e
traduzioni della stessa possa essere occorso qualche sbaglio o dei
copisti o dei traduttori. Però nelle edizioni rivedute ed approvate
dalla Chiesa cattolica non vi può essere errore in ciò che riguarda
la fede o la morale.
[ L'affermazione contenuta nell'ultimo
periodo della risposta non ha valore assoluto: le edizioni approvate
offrono certamente delle garanzie, ma il censore ecclesiastico non è
infallibile e potrebbe avallare degli errori.]
883 D. È necessaria a tutti i cristiani la lettura della
Bibbia?
R. La lettura della
Bibbia non è necessaria a tutti i cristiani, ammaestrati come sono
dalla Chiesa, ma però è molto utile e raccomandata a tutti.
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