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COSTA (FI): “A TUTTI VENGONO CHIESTI
SACRIFICI, MA QUIRINALE, SENATO,
CAMERA E CONSULTA CONTINUANO A
SPENDERE COME VOGLIONO”

Il deputato piemontese illustra un emendamento per ripristinare un principio di equità fra le amministrazioni

Mentre tutte le amministrazioni devono fare i conti con il tetto massimo di incremento del 2% imposto alle dotazioni finanziarie per il 2005, la Presidenza della Repubblica, il Senato, la Camera dei Deputati e la Corte Costituzionale possono fare come meglio credono e si impongono a Governo e Parlamento.

L’anno prossimo gli organi costituzionali nel loro complesso prevedono di spendere oltre 79 milioni di euro in più rispetto al 2004, con un incremento medio del 5%. La dotazione complessiva passerà infatti dai 1.552 milioni di euro dell’anno in corso ai 1.631 previsti per il 2005. Su base percentuale, gli aumenti più rilevanti riguardano il Quirinale (+ 7,4%) ed il Senato (+ 7%), mentre più contenuti appaiono gli incrementi richiesti dalla Consulta (+ 5%) e dalla Camera (+ 4,7%), ma comunque superiori al tetto del 2% imposto urbi et orbi. L’unica voce che sembra essersi attenuta a questo criterio è quella relativa all’assegno personale del presidente Ciampi, che subirà un incremento annuo di appena 4.600 euro. “In questo periodo vengono giustamente richiesti sacrifici a tutti” – ha dichiarato l’on. Raffaele Costa (Forza Italia) – “ma gli organi costituzionali, che dovrebbero dare il buon esempio, continuano a spendere come vogliono”. Per questa ragione il deputato piemontese ha presentato un emendamento alla legge di Bilancio per il 2005, volto a ripristinare il principio di equità fra le amministrazioni.

“Gli aumenti richiesti sono ancora più sorprendenti” – ha aggiunto l’on. Costa – “se si considera che in appena 5 anni le spese complessive degli organi costituzionali sono cresciute di oltre 500 milioni di euro (981 miliardi di vecchie lire), passando dall’equivalente in lire di 1.125 milioni di euro (2.178 miliardi di lire) del 2000 ai 1.631 (3.159 miliardi di lire) previsti per il prossimo anno, con un incremento su base percentuale del 45%.

Entrando nel dettaglio dell’ultimo quinquennio, le spese della Presidenza della Repubblica cresciute del 54% (+73 milioni di euro, 141 miliardi di lire), le spese del Senato del 51% (+160 milioni di euro, 309 miliardi di lire), le spese della Camera del 40%, (+260 milioni di euro, 503 miliardi di lire) le spese della Consulta del 35% (+11 milioni di euro, 21 miliardi di lire). Nello stesso periodo, l’assegno personale del presidente della Repubblica è cresciuto di appena l’1,2%.

Per cercare di porre un freno agli aumenti, già negli anni scorsi ho presentato alcuni emendamenti al bilancio dello Stato, che sono stati dichiarati inammissibili per una non meglio precisata “prassi costituzionale”. Se anche quest’anno dovesse verificarsi la medesima circostanza, bisognerà portare la questione davanti alla Corte Costituzionale e, eventualmente, davanti agli organismi internazionali competenti, a cominciare dalla Corte di Giustizia europea”.

ANALISI SPESE ORGANI COSTITUZIONALI

Variazione annuale (importi in euro)

Variazione quinquennale (importi in euro)

Da questa somma sono esclusi CSM e CNEL le spese dei quali, nel 2000, erano ricomprese in questa u.p.b.