Due parole sulla magistratura
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Il Secolo XIX Domenica 9 dicembre 2001
Lettere

Non per appoggiare le parole dell'avvocato Taormina: l'arroganza e la mancanza di misura non mi sono mai piaciute, e meno le giustifico in un avvocato che dovrebbe saper usare e calibrare le parole.

Tuttavia concordo con chi ha detto che, se il tono è riprovevole, il merito esiste e va verificato.

Una parte della Magistratura ha il grave difetto, fra gli altri, di essere debole coi forti e forte con i deboli: a Genova un magistrato (del quale non avremo difficoltà a indicare nome e cognome) ha avuto il "coraggio" di restituire gli appartamenti sequestrati a un noto sfruttatore che ha trasformato un palazzo storico in un covo di malavita dove inquilini e condomini onesti stentano a sopravvivere; la motivazione del dissequestro è stata: "si ipotizza la non reiterazione del reato".

Infatti: gli appartamenti affittati precedentemente a grossi spacciatori di droga neri sono oggi affittati sempre a caro prezzo a sfruttatori di prostitute sudamericani con quale consolazione degli inquilini onesti è facile immaginare!

Fiorella Merello Guarnero
Genova

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