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Il Secolo XIX Sabato 14 aprile 2001
Lettere al Decimonono

Nel corso di una trasmissione tv, un alto esponente dell'Islam, amico fraterno di Osama Bin Laden, il miliardario terrorista con 5.000 miliziani ai suoi ordini, ha espresso all'intervistatore, senza alcuna difficoltà, il suo odio verso inglesi ed americani.

Si è vantato che nel mondo vi sono un miliardo e 300mila islamici (chissà ora) ma che presto sarebbero aumentati. Inoltre ha asserito che Maometto affermò che Roma sarà l'apoteosi della loro religione. Io gli credetti allora e con ciò che è successo a Milano, per fortuna colpo sventato, sono sempre più conscia che la situazione in Italia peggiorerà sempre più in fatto di violenze.

Non sono razzista ma realista. A Roma vi è la più grande moschea d'Europa, proprio di fronte al Vaticano e questa, secondo me, è stata una sfida oltraggiosa. Ciò dimostra la tolleranza che noi abbiamo nei confronti dell'Islamismo e, purtroppo, un'analoga tolleranza non trova, nei paesi arabi, un analogo corrispettivo. L'aspetto più preoccupante è quello del fondamentalismo che sta seminando migliaia di morti (con brutali esecuzioni che non risparmiano donne e bambini) in tutto il mondo.

Ora il fanatismo si sta espandendo anche in Italia: gli extracomunitari, tra regolari e clandestini sono, ormai un numero enorme. Se si scatenassero all'insegna del fondamentalismo islamlco, che accadrebbe? Probabilmente verrebbe scatenata una «guerra santa» già auspicata da alti esponenti islamici, ben più perniciosa di quanto, negli Usa, si vide da parte delle «Pantere Nere» e dei «Musulmani Neri».

Ercolina Milanesi
Imperia

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