Asilo politico, boom di richieste
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Il Secolo XIX Giovedì 6 dicembre 2001
 

Sono oltre cento in pochi mesi gli stranieri minacciati in patria che chiedono aiuto

Asilo politico, boom di richieste

Da gennaio iter più rapido per il rilascio dei permessi di soggiorno

Cento richieste già pendenti. Ma aumentano ogni giorno, al ritmo di tre o quattro, per raggiungere le dimensioni di una nuova emergenza. Arrivano dalla Nigeria, dal Ghana, dalla Sierra Leone, dallo Zaire. Dall'Africa tormentata da guerre civili e sanguinosi conflitti tribali e intestini. Cento pratiche già al vaglio della questura negli ultimi mesi. Sono le richieste di asilo politico finite sul tavolo dell'ufficio stranieri. E ogni giorno nuovi gruppetti di giovani si affollano al primo piano della questura.

Genova sconta la sua tradizione e la sua attualità di città generosa, tollerante e ospitale. L'accoglienza dei rifugiati politici, gestita di concerto con il Comune, fa affluire stranieri da tutta Italia. Da luglio, infatti, è scattato il piano nazionale degli Asili che distribuisce in tutta Italia richieste e disponibilità.

Con il risultato che la civile Genova è subissata di richieste, mentre altre città se non metropoli (Milano per esempio) fanno spallucce. Anche perché, dopo una pre-istruttoria della polizia, lo stato concede un contributo di trentamila lire al giorno per la durata di un mese e mezzo che fa gola. Sia a chi cerca legittimamente asilo, sia a chi cerca di sfruttarne i vantaggi.

Qual è la situazione oggi? Cinquanta contributi sono già stati concessi, le altre cinquanta situazioni sono al vaglio. Tutti gli stranieri sono a Genova, ospiti di amici, delle strutture di accoglienza gestite da associazioni ecclesiastiche o pubbliche, qualcuno anche al Massoero. Ognuno di loro dev'essere ascoltato e le sue dichiarazioni tradotte, vagliate e poi inviate a Roma, alla commissione rifugiati del ministero degli Interni. Un mese, un mese e mezzo, poi la decisione. Se la richiesta è accolta, lo straniero potrà tornare in questura per ritirare i permessi. In caso contrario, sarà immediatamente espellibile.

Pratiche complesse per una situazione esplosa improvvisamente nelle ultime settimane, che sta mettendo a dura prova le strutture della questura e dell'ufficio stranieri. È una nuova emergenza sul fronte degli extracomunitari che cade nel bel mezzo di nuovi progetti.

Gli uffici della polizia si stanno attrezzando sia sul versante dell'ospitalità sia su quello della repressione. Dal primo gennaio per un periodo sperimentale di quattro mesi anche i sindacati e alcune associazioni saranno autorizzate ad espletare le pratiche di istruttoria per l'ottenimento dei permessi di soggiorno. Così si eviterà, nelle intenzioni, che centinaia di stranieri assedino la questura completamente ignari di ogni presupposto burocratico, come accade oggi, con code interminabili e mille difficoltà d'interpretazione.

Sul versante della repressione, cinque stranieri che si sono resi responsabili di numerosi reati negli ultimi anni (soprattutto legati allo spaccio di droga) sono stati attesi ieri all'uscita del carcere dopo aver scontato la pena e immediatamente accompagnati alle frontiere.

M.Men.

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