La "devolution"
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Ottimo sarebbe ridurre lo Stato a 5 competenze. Tuttavia, politicamente, non si può escludere una ipotesi alternativa, costruita nella logica del "second best" (il "first best" sarebbe, ovviamente, la riforma federale dello stato, ndr): attribuire alle Regioni statuti speciali. Politicamente e strumentalmente questo processo può essere chiamato "devolution".

In particolare, l'uso della parola devolution risulterebbe essenziale per le seguenti ragioni:

  • ha un forte contenuto simbolico;
  • è legittimata dall'esperienza costituzionale inglese;
  • è, per la Lega Nord, la via d'uscita onorevole, fuori dalla ipotesi fallimentare della secessione.

In ogni caso, dovrebbe essere chiaro che non ci può essere federalismo a statalismo invariato. Se no, si rischia di fare un inutile costoso doppione (così da avere i difetti del centralismo, senza i pregi del federalismo). Cosa nascerà sui territori (più spazio alla libertà, al mercato e/o al privato: sussidiarietà; quale federalismo: municipi; nord-est; due parlamenti; ecc.), saranno i territori a deciderlo, successivamente ed autonomamente.

Tratto liberamente da "Le Tesi del Primo Congresso Nazionale di Forza Italia del 16 - 18 Aprile 1998: la questione federale. Conclusioni di Giulio Tremonti"