Comunicato   Stampa

Il M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure  ha inviato questa mattina a TUTTI  i Procuratori Generali delle Corti d’Appello un esposto sottoscritto dai suoi dirigenti e da numerosi  aderenti e simpatizzanti, che si allega a seguire.  Il M.I.L. diffonderà  la copia di tale esposto anche ai Cittadini e raccoglierà  ANCHE  successive  “adesioni a tale esposto”,  che potrà quindi  continuare ad  essere “sottoscritto”.

 

Quanto prima verrà preparato  anche un altro “esposto” relativo agli “eventuali” finanziamenti , fatti dalle società che gestiscono le  slot-machine, a quei  partiti che votarono contro ( o si astennero)  sull’ordine del giorno approvato dalla Camera dei Deputati il 16/12/2011, riguardante i 98 miliardi di euro che le società delle  slot-machine  DOVEVANO allo Stato, a seguito di un Accertamento fatto dalla Guardia di Finanza  nel  2004

( http://www.mil2002.org/battaglie/slot/111216_odg_barbato.pdf )

 

Genova sabato 7 aprile 2012

M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure 

mil@mil2002.org       e    www.mil2002.org 

 

Copia esposto inviato

 

Esposto  a  TUTTI  i  Signori  Procuratori Generali  presso  le  Corti  d’Appello

Loro sedi

I sottoscrittori del presente esposto sono tutti aderenti al M.I.L. ( Movimento Indipendentista Ligure) in persona del suo Presidente Vincenzo Matteucci e del suo Segretario Raffaele Migliorini.

Il M.I.L. sin dalla sua costituzione ha avuto, tra l’altro, la caratteristica e la volontà di essere movimento politico, come tale del tutto lontano e distinto   da quei partiti politici, che già sin da allora ( quando ancora non si parlava, come attualmente, di  “casta”), venivano considerati come veicoli  di corruzione del sistema politico-istituzionale d’Italia.

-------------------- . -----------------

In aderenza a tali scopi il M.I.L. intende in questo particolare momento storico, richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e della Magistratura sulle fonti economiche della gestione degli attuali partiti.

A) La premessa di tanto è costituita, storicamente, dalla introduzione del c.d. “finanziamento pubblico” dei partiti, dalla sua abolizione in forza del noto, plebiscitario referendum abrogativo del 1993 e, di fatto dalla ricomparsa di tale finanziamento sotto le mentite spoglie  di quelli, che, dal punto di vista puramente espressivo, si sono definiti, nelle leggi, successivamente entrate in vigore come “ rimborsi delle spese elettorali” ( Legge 3/6/ 1999 n. 157) e “rimborsi elettorali” ( Legge 29/7/2002 n. 176).

B) Va subito detto che, a parere dello scrivente Movimento, le due leggi, sopra citate, usano espressioni e sistemi volutamente ambigui, all’evidente scopo di consentire ai partiti, beneficiari effettivi dei finanziamenti, di  “sgusciare  tra  maglie delle norme” e, comunque, di “mimetizzarsi” il più possibile. Malgrado ciò le norme della legge 157/1999 e della Legge 156/2002  usano espressioni  molto significative e delineano sistemi di controllo,  che   non possono essere nascosti.

B) 1) Va subito detto che i mezzi economici, che finanziano i partiti, sono “a carico del bilancio interno della Camera dei Deputati ” e “ a carico del bilancio interno del Senato della Repubblica” ( art. 1 capoverso Legge 3/6/1999 n. 157). Consegue da ciò che si tratta di  denaro pubblico.

B) 2) Le due leggi parlano ripetutamente di “spese” elettorali e il termine “spesa” non può essere altrimenti considerato che come relativo a “esborso”, che i partiti possano aver sostenuto : deve trattarsi, dunque, di denaro, uscito dalle casse dei singoli partiti.

B) 3) Questo concetto è ribadito dall’ipotesi di irregolare redazione del “rendiconto” che i partiti debbono presentare ai Presidenti dei due rami del Parlamento e che può essere “non convalidato”, perché in tal caso i Presidenti stessi  “sospendono l’erogazione del rimborso sino ad avvenuta regolarizzazione ” ( art. 1 comma 8 Legge 157/99).

Ciò significa senza dubbio alcuno che i partiti non possono comportarsi a loro piacimento e che il rendiconto deve essere accompagnato dai documenti giustificativi.

B) 4) A tali finanziamenti possono accedere anche partiti, che non abbiano più rappresentanza parlamentare o che, addirittura non svolgano più attività politica.

------------------  . -------------------

Sulla base di tali premesse il presente esposto viene rivolto anche all’attività di gestione finanziaria di tali partiti, che, vengono qui indicati in termini certamente parziali ed esemplificativi, non avendo il sottoscritto Movimento cognizione del loro effettivo elenco.

Quanto sopra ritenuto, alla S.V. Ill.ma si chiede di disporre le più opportune indagini al fine di appurare:

1) se i rimborsi elettorali sono stati percepiti dai seguenti partiti, enumerati senza ordine di importanza e senza pretese di completezza di elenco : Udeur, Margherita, Partito Socialista, Forza Italia, Alleanza Nazionale, Popolo della Libertà, Partito Democratico, Lega Nord, Italia dei Valori, Partito Radicale, Partito dei Verdi e quanti altri a definirsi : e ciò anche per quel che concerne le loro strutture periferiche.

2) se i partiti, che tali rimborsi abbiano ricevuto, li abbiano ottenuti ed incassati sulla base di rendiconti, presentati  ai Presidenti del Parlamento e forniti delle regolari “pezze giustificative”.

3) se, una volta materialmente incassati i denari, questi ultimi siano stati concretamente destinati ad attività politiche del singolo partito percipiente o, in ipotesi, altrimenti indirizzati.

4) se, in ipotesi negative, a carico di chi di dovere possano raffigurarsi illeciti penali del tipo di reati di peculato, appropriazione indebita aggravata, truffa aggravata e quant’altro.

Come mezzo al fine dell’utile espletamento delle indagini invocate si prospetta la misura del  sequestro di tutte le rendicontazioni, che possano essere state presentate ai Presidenti dei due rami del Parlamento.

Il sottoscritto Movimento, infine, chiede, nella non ritenuta ipotesi di richiesta di archiviazione del procedimento, di essere informato, onde poter proporre opposizione, indicando come luogo delle  effettuande comunicazioni e/o notifiche il proprio domicilio, anche eletto, nella propria sede in Genova Via XX Settembre 21/7 – 16121 Genova.

Genova  sabato 7 aprile 2012

Con  tutta osservanza