Appello  al   Sindaco  ed   al    Prefetto :

annullate    gli “ incontri ufficiali ” con i Savoia !

 

Sig. Sindaco e Sig. Prefetto    di Genova

 

Abbiamo letto su “il Giornale” del 20/04/06, a proposito della visita che gli eredi dei Savoia faranno a Genova, dal 2 al 5 maggio   (che  noi del M.I.L. insieme ai Cittadini  CONTESTEREMO   DURAMENTE ) ,  che    “...il principe Vittorio Emanuele e il resto della famiglia  incontreranno il sindaco Giuseppe Pericu a palazzo Tursi  e sarà per loro l’occasione di ammirare quella che fu la dimora della venerabile Maria Cristina di Savoia, in ricordo della quale nel palazzo sede del Comune di Genova è stata recentemente posta una lapide. Allo stesso modo la famiglia  incontrerà  il prefetto di Genova Giuseppe Romano,  e avrà l’occasione di visitare gli splendidi saloni di Palazzo Spinola in largo Eros Lanfranco...” .

Per fortuna,  il  “regime monarchico” di casa Savoia, che tanto male nei secoli ha fatto alla Comunità Genovese, è stato  spazzato via ed oggi siamo in un  “sistema” istituzionale REPUBBLICANO  e  DEMOCRATICO, nel quale   TUTTI  coloro  che  rivestono  cariche pubbliche, non lo fanno per “eredità”,  ma  perché   il   POPOLO  SOVRANO   “concede”  loro tali  “deleghe”.  Il Mil si batte da tempo perché  sia fatta piena luce e chiarezza  sul periodo storico  dell’aprile 1849, quando il re Vittorio Emanuele II°  dei Savoia  autorizzò una crudele repressione da parte delle  “truppe savoiarde” comandate dal gen. La Marmora, che diedero anche luogo al  “sacco di Genova” , con tre giorni di inaudite violenze, stupri, assassini. Per questo, come semplici Cittadini  della Comunità Genovese e come rappresentanti del Mil chiediamo di conoscere le  “motivazioni” che  hanno indotto Lei  Sig. Sindaco e Lei  Sig. Prefetto, rappresentanti ufficiali delle Istituzioni Repubblicane Democratiche della città di Genova, a concedere a  “semplici”  Cittadini  ( tali sono OGGI  i  Savoia !!), l’onore di essere “ricevuti” ufficialmente a palazzo Tursi ed a palazzo Spinola. Poiché riteniamo che non esistano  “motivazioni per meriti personali” di tali Signori nei confronti della Comunità Genovese,  dobbiamo supporre che lo abbiate fatto perché essi rappresentano semplicemente  gli  “eredi di casa Savoia” .  Vogliamo allora ricordarVi  quello che il Sen. Aleandro Longhi  (che prossimamente sarà Deputato eletto dal “popolo sovrano” !!!) ha scritto in una interpellanza parlamentare inoltrata il  18 luglio 2002 a  4 Ministri  è riportata integralmente nel sito Internet   www.francobampi.it/liguria/rientro/longhi/ds_senato_longhi.htm   ( e riprodotta qui sul retro).

Sono 157 anni  ( dal 1849 !!)  che la città di Genova attende che sia fatta  GIUSTIZIA per il  “massacro” subito con il “sacco di Genova” dell’aprile 1849 , durante il quale la “soldataglia sabauda” stuprò, uccise e rubò per tre giorni interi.  Ancora oggi  la   “sola  vista”   di  quella statua di Vittorio Emanuele II°  in  P.zza Corvetto  è una  “violenza  quotidiana”  che la città è costretta a subire. Non possiamo dimenticare che quel re, al termine della “spedizione  punitiva”  dell’aprile 1849, terminata con tre giorni di saccheggio, dopo aver ringraziato il gen. La Marmora (“Non potevate fare di meglio e meritate ogni genere di complimenti”),  definì i Genovesi   vile  ed   infetta   razza  di   canaglie”.

Fiduciosi che vorrete  tenere conto di tutto questo, restando a Vostra disposizione per  qualsiasi ulteriore  eventuale  “chiarimento” , porgiamo distinti saluti

 

Genova  venerdì 21 aprile  2006                   Sul   RETRO  “interpellanza  Sen. Aleandro Longhi

 

       Vincenzo   Matteucci                                                                              Franco Bampi

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