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L’idea forte del M.I.L. per il futuro della città

Franco Bampi

Caro Direttore,

approfittando dello spazio che Lei ha offerto ai candidati su "Il Secolo XIX" vorrei evidenziare come la diversità del nostro messaggio politico, anche se obbligatoriamente semplificato, fornisce importanti e forti messaggi.

Innanzitutto il M.I.L. non ha voluto fare alcuna propaganda "personalistica" basata su fotografie, santini, ecc. Il nostro unico manifesto è anche riprodotto sull’unico volantino elettorale che riporta sul retro tutti i nomi dei 49 candidati al Consiglio Comunale. In questo modo i Cittadini potranno farsi una loro opinione nei nostri confronti basandosi solamente sulle idee che esprimiamo, scegliendo liberamente a quale candidato dare eventualmente la preferenza.

In secondo luogo proponiamo il "voto disgiunto", invitando gli elettori a votare la lista del M.I.L. (tracciando una croce sul simbolo del M.I.L.) e, a loro scelta, uno qualsiasi degli 11 candidati a sindaco (tracciando una croce sul nome del candidato a sindaco prescelto).

Inoltre siamo l’unica lista a candidare 25 donne e 24 uomini. Alle chiacchiere degli altri sulle “pari opportunità”, noi abbiamo “fatto i fatti”. E mentre gli altri litigano sui capilista, noi abbiamo deciso l’ordine di comparizione mediante un sorteggio (alternando donna-uomo), effettuato da un Notaio.

Ecco, Direttore, già in queste "premesse" ci sono idee forti, proprie della Repubblica di Genova, completamente diverse da quelle degli altri soggetti politici che, in realtà, non vogliono cambiare un bel niente.

Dalla nostra richiesta di riavere l’indipendenza della Liguria, ne deriva poi l’idea più forte di tutte: Genova e la Liguria si riprenderanno tutte le responsabilità e tutte le conseguenze, in particolare la formazione di una nuova classe dirigente, politica ed economica che dovrà essere all’altezza dei nuovi compiti. Sarà guida fondamentale la presa di coscienza che, prima con i Savoia, poi con il fascismo, quindi con la Repubblica Italiana, si è voluto cancellare la vera storia del popolo Ligure che, da indipendente, ha saputo creare uno stato unico al mondo sotto il profilo economico e sociale.

La Repubblica di Genova è stata una realtà straordinaria che aveva saputo illuminare di sé non solo le vicende della penisola italiana, ma anche quelle del continente europeo e delle lunghe sponde del Mediterraneo, per oltre 700 anni. La popolazione Ligure ha saputo creare una vera e propria Civiltà, con autentici valori (tolleranza, democrazia, cosmopolitismo, autogoverno già federalista, ecc.) che oggi si stanno dimostrando attualissimi e che rappresenteranno davvero un “valore aggiunto” per tutta l’Unione Europea, se la Liguria vi entrerà a far parte come Stato indipendente.

Anche dal Parlamento Europeo stanno arrivando interessanti segnali. È di ieri una presa di posizione dell’eurodeputata belga Nelly Maes che, auspicando una Liguria indipendente nell’Unione Europea, si farà portatrice delle nostre istanze a livello internazionale.

Concludendo, Direttore, la nostra idea fortissima è che Genova deve ritornare ad essere la capitale di uno Stato indipendente in grado di partecipare con successo alla competizione mondiale, e non solo l’effimera capitale europea della cultura per il solo 2004!

Candidato Sindaco di Genova
M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure