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Il Giornale

Martedì 11 luglio 2006


Dopo l’articolo pubblicato dal «Giornale» la dura reazione del Mil che combatte per farsi restituire il denaro usurpato con il sacco di Genova del 1849

«La Storia nega ogni amicizia con i Savoia»

Il re Vittorio Emanuele II ci apostrofò con l’insulto «vile e infetta razza di canaglie»

Vincenzo Matteucci*

Alessandro Massobrio su il Giornale del 5 luglio 2006 ha scritto un «pezzo» che vorrebbe dimostrare che «la storia unisce i Savoia alla Liguria» nonostante ci sia stata l'ultima «sortita della ex famiglia reale nella nostra città, tra un assordante concerto per fischietti e pernacchi, eseguito da una nutrita pattuglia di indipendentista liguri». Per «dimostrare» tutto questo risale «di qualche secolo, le rapide del gran fiume della storia...». Ma, alla fine del suo lungo articolo, resta solamente una «dato storico»: l'alleanza fra Emanuele Filiberto Savoia e Andrea Doria che il 12 agosto 1529 «finalmente incrociano le loro strade, alla presenza di Carlo d'Asburgo». Il voler far capire ai lettori che Emanuele Filiberto, allora appena quattordicenne, «porrà il suo braccio al servizio dell'Impero, ma solo nella misura in cui questo impegno militare sarà in grado di consentirgli, in un futuro quanto mai prossimo, di rivendicare la completa indipendenza del Piemonte e dell'Italia intera» è veramente una «esagerazione storica»! Nel 1529 i re, gli imperatori ed i signorotti feudali pensavano solamente ad ingrandire i loro possedimenti e ad arricchirsi con le guerre, alle quali facevano seguire saccheggi che andavano ad «ingrassare» i loro tesori personali. Tutte le altre «date storiche» citate da Massobrio (1541, 1543, 1557 e per finire 1580) per «dimostrare» la storia che unisce i Savoia alla Liguria, sono uno spazio di tempo ben limitato.

Sono ben poca cosa rispetto agli oltre 700 anni di storia di una Repubblica di Genova che ha sempre dovuto lottare contro le mire egemoniche dei Savoia che con guerre e congiure hanno sempre tentato di conquistare la Liguria. Massobrio pare aver «dimenticato» le date del 1625 (prima guerra savoina), quando i Genovesi per ricordare la loro vittoria contro le truppe dei Savoia, costruiscono il Santuario di Nostra Signora della Vittoria ai Giovi. La congiura del Vachero del 1628, i quali, tradendo la Repubblica di Genova, volevano consegnarla ai Savoia.

La rivolta del «Balilla» del 1746 che non era solamente contro le truppe austriache, ma anche contro le truppe piemontesi dei Savoia. Fino ad arrivare al «saccheggio di Genova» del 1849, da parte delle truppe dei Savoia e l'insulto lanciato da Vittorio Emanuele II contro i Genovesi «vile ed infetta razza di canaglie». Franco Bampi ha fatto un lavoro encomiabile di raccolta di tutte le notizie riguardanti il «rapporto» Savoia-Liguria. Basta andare sui siti www.francobampi.it/liguria e www.mil2002.org e vi si potrà trovare tutta la documentazione.

*presidente Mil
Movimento
Indipendentista Ligure

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