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Il Giornale

Giovedì 16 marzo 2006


LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DEL MIL

In troppi non conoscono il loro stesso passato

Vincenzo Matteucci*

Ho letto attentamente e ripetutamente gli ultimi interventi di Berrettoni, Freda e Lauro nella polemica in corso sull'identità ligure. Franco Bampi risponderà con precise puntualizzazioni storiche alle «sviste» che sono state scritte. Con questa mia sintetica replica vorrei invece precisare perché ci sono ancora «liguri» che pensano e scrivono come i tre signori sopra nominati. La risposta è di una semplicità disarmante: probabilmente non conoscono ancora bene la vera Storia della Liguria e non hanno fiducia in se stessi! Affermare che «certi sogni vanno bene solo per i pensionati» (Mario Lauro) vuol dire «non sapere» che uno dei «pensionati» più illustri della nostra storia, Andrea Doria (1466-1560), all'età di circa 90 anni, fu «richiamato in servizio», al comando della flotta, perché ritenuto indispensabile per «dare una lezione» ai pirati saraceni che infestavano il mare ligure e mediterraneo. Vorremmo avere anche oggi «un pensionato» come Andrea Doria! Gli uomini che fecero grande la Comunità ligure, lo fecero perché erano tenaci, coraggiosi, sprezzanti dei pericoli e soprattutto volevano fortemente che la loro Comunità fosse una delle protagoniste della storia del mondo di allora. Certamente commisero anche degli errori, come tutte le classi dirigenti delle altre nazioni. Pensiamo solamente a quello che hanno fatto le classi dirigenti della Germania nazista, della Russia bolscevica, dell'Italia fascista, ecc... Però nessuno si è sognato di togliere l'indipendenza alla Germania, alla Russia ed all'Italia! Quello che noi del Mil sosteniamo è semplicissimo: avendo studiato bene la vera Storia della Liguria, siamo convinti che la Liguria possa ritornare ad essere una Nazione indipendente e l'attuale momento storico ed economico è favorevole a tutto questo, perché la Liguria è ritornata ad essere «strategica» nel contesto dei grandi traffici marittimi mondiali. Parlare di «necrofilia archeologica» (Glauco Berrettoni) significa non sapere nemmeno quello che si scrive! Affermare «parliamo di cose serie» (Angelo Onorato Freda) significa essere un po' «saccente» (pedantesca sentenziosità - dal Devoto-Oli)! Chiarito questo, è evidente che occorre una classe dirigente all'altezza di tali compiti. La «spinta» a tale nuovo processo storico la possono dare solamente i semplici Cittadini, la Gente comune ed i mezzi d'informazione, come le pagine liguri de «Il Giornale», perché altrimenti le attuali classi dirigenti politiche ed economiche (alle quali forse appartengono i nostri tre «critici»), continueranno «ad accontentarsi» delle briciole di «poteri decisionali» che il governo centrale di Roma lascerà loro. Soprattutto i Genovesi ed i Liguri tutti, devono avere maggiore fiducia e stima in se stessi, riprendendosi tutte le responsabilità. Quello che ancora non hanno capito i nostri «critici». Quanto alla solita frase che molti ci propinano: «la Storia non si ripete», vorrei ricordare agli scettici che in Cina la Storia si sta ripetendo: dopo secoli di crisi, la Cina sta tornando ad essere quello che è stata per secoli: un grande impero! La Comunità Ligure non ci ha mai tenuto ad essere un grande impero. Non ha mai avuto «mire di conquiste territoriali». Però, anche se piccola e con pochi abitanti, è riuscita a ritagliarsi un ruolo da protagonista nelle vicende del mondo di allora e soprattutto è riuscita a «costruirsi» una civiltà con autentici valori che oggi si stanno rivelando attualissimi (www.mil2002.org/10_valori.htm). Anche nel mondo della globalizzazione è ancora possibile ritagliarsi un tale ruolo. Basta fortemente volerlo.

*presidente Mil

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