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Il Secolo XIX

Venerdì 13 gennaio 2006


Lettere al Secolo XIX

Il futuro della Liguria? Puntare sulla qualità

Ho letto la lettera di Giovanni Sessarego sul futuro dello sviluppo italiano e genovese. La risposta che ha dato il direttore offre lo spunto per un dibattito che dovrebbe coinvolgere tutti, soprattutto «le persone di valore, capaci e intellettualmente e moralmente oneste che non mancano», come scrive Sessarego. Il direttore ha risposto, in sintesi, che «quel che manca è un grande progetto strategico condiviso su quello che la città vuole essere di qui a vent’anni».

Ritengo che una prima proposta-premessa dovrebbe essere questa: Genova e tutta la Liguria devono puntare sulla qualità della vita. Abbiamo già delle realtà liguri (Varese Ligure, le Cinque Terre, e altre) che hanno fatto una tale scelta. Occorre allargare il più possibile tale impostazione puntando su tre obiettivi. Primo obiettivo: realizzare un sistema diffuso di energia alternativa (costruzioni edilizie adeguate, pannelli solari, pompe di calore), tramite il quale usare l’80 per cento di energia non inquinante, come stanno facendo in tante città del Nord Europa (www.ilsolea360gradi.it/1997/settembre1997.htm). A Genova, se l’amministrazione comunale decidesse di seguire tale strada, oltre a grandi vantaggi per la salute dei cittadini, ci sarebbero anche grandi opportunità di lavoro per l’Ansaldo. Secondo obiettivo: un sistema di depuratori efficiente e non ubicato sulla costa, come hanno fatto a Oslo, città molto simile a Genova (qualche volta basta solamente copiare). Basterebbe che una Commissione di consiglieri comunali andasse a controllare quello che lì hanno fatto. E’ indispensabile anche un sistema di raccolta dei rifiuti urbani “porta a porta” che faccia arrivare la raccolta differenziata almeno all’80-90 per cento, senza più bisogno di inceneritori della rumenta, i cui scarichi di fumi, comunque più o meno inquinanti, con le loro ricadute, danneggerebbero tutta l’agricoltura di qualità che si sta sviluppando intorno a Genova. Terzo obiettivo: un efficiente sistema di trasporti pubblici non inquinanti - e la città di Genova si presta benissimo alla costruzione di una metropolitana lungo l’asse Nervi-Voltri, con il suo inserimento anche lungo le due vallate del Bisagno e del Polcevera, con collegamenti con i nostri quartieri delle alture, tramite ascensori o funivie (tipo quella del Righi). Una città che punta a tali obiettivi, situata in posizione strategica e con un clima invidiabile, se si dota anche di un sistema scolastico (a tutti i livelli, dalle scuole materne all’università) e di un sistema sanitario di alta qualità, può candidarsi immediatamente a essere scelta quale principale sede di “quartieri generali” di grandi aziende italiane, europee e mondiali, le cui classi dirigenti, sempre di più sceglieranno di vivere in città che siano le più vivibili possibile, consentendo oggi, i moderni sistemi informatici di gestione delle aziende, di poter essere collegati con qualsiasi punto della terra. Solamente avendo chiaro tale quadro di scelta strategica ambientale si può poi impostare anche una strategia di sviluppo economico per i prossimi vent’anni.

Vincenzo Matteucci
Genova

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