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Corriere Mercantile

Sabato 31 dicembre 2005


 

Misteriosa aggressione su un bus

Saluto romano e sputo all'attivista contraria al re Carlo Felice

Ha ostentato il saluto romano romano in pubblico come il calciatore Paolo Di Canio, esibendosi però su un bus della affollata linea del 15 e gridando «w il duce», poi - confuso - ha esaltato la monarchia e i Savoia. Uno sconosciuto sui quarant'anni, basso e tarchiato, mercoledì pomeriggio dopo le frasi sconnesse e il saluto nostalgico, è passato alle vie di fatto, aggredendo una donna attivista del Mil, il Movimento indipendentista ligure. Una cinquantaseinne colpevole solo di reclamizzare ad alta voce i volantini che stringeva sotto il braccio in cui si chiede il cambio del nome del teatro lirico di Genova, «perché Carlo Felice era un re feroce». Lo sconosciuto dopo averle strappato di mano un volantino, l'ha appallottolato e scagliato con fare sprezzante contro la donna, poi colpita anche con uno sputo. L'uomo poi è sceso alla prima fermata del bus, a metà di via XX Settembre, ed sparito. La donna, abitante in val Bisagno, passato lo choc per l'accaduto, il giorno dopo si è recata al commissariato di piazza Matteotti per sporgere denuncia.

Dal suo dettagliato racconto nel comportamento dell'aggressore si possono ravvisare numerosi reati: dall'apologia del fascismo, per il saluto romano accompagnato dalla frase inneggiante al duce, alle ingiurie e le minacce. La donna ieri era ancora scossa, tanto da chiedere l'anonimato. L'unica nota positiva della vicenda - a suo dire - è che un quotidiano ricordi la campagna del Mil, il movimento indipendentista presieduto da Vincenzo Matteucci, che punta all'autonomia dell'ex repubblica di Genova.

[m.v.]
(Michele Varì, ndr)


Il Secolo XIX
Sabato 31 dicembre 2005

Minacciata di morte sul bus

Una donna si è rivolta l’altro ieri al com-missariato Centro per denunciare un’aggressione di cui è stata vittima su un bus. La donna, di 56 anni, ha riferito che mentre consegnava ad una amica, sul mezzo pubblico, una petizione per intitolare il teatro Carlo Felice a Giuseppe Mazzini, è stata aggredita a parolacce da un uomo che le ha strappato il foglio di mano, minacciandola di morte, sputandole e inneggiando al fascismo e alla monarchia. I reati ipotizzati, per ora contro ignoti, sono minacce gravi, ingiuria e apologia del fascismo.

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