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Il Giornale

Domenica 10 aprile 2005


La bandiera di Genova alle nozze di Carlo

E ora il Mil vuol chiedere agli inglesi i soldi pattuiti per l'utilizzo del vessillo di San Giorgio

Non ce ne vogliano gli altri connazionali, se al matrimonio dell'anno di Carlo e Camilla, c'erano due soli italiani: lo stilista Valentino e la bandiera della gloriosa Repubblica di Genova. Ma che onore! E chi l'avrebbe mai detto. Per dirla tutta, è già da un po' che la croce rossa su sfondo bianco, sventola accanto alla bandiera inglese: anno 1190. Che strano, però. Qualcuno direbbe: «Niente di strano. È la storia che parla». E a parlare ecco alcuni esponenti del Movimento Indipendentista Ligure (Mil) che chiariscono perchè proprio la bandiera di San Giorgio sventoli, da decenni sul versante inglese.

L'Inghilterra ha «acquistato» tale diritto nell'anno 1190, impegnandosi a pagare regolarmente alla Repubblica di Genova, ogni anno una determinata cifra. «Purtroppo - precisa il professore Franco Bampi, segretario del Mil -, non abbiamo idea di quanto la nostra gloriosa Repubblica avesse pattuito per la concessione d'uso del vessillo all'Inghilterra. Una ricerca storica potrebbe soddisfare questa curiosità, ma non è cosa facile».

«Poiché tale "contratto" non è mai stato "disdetto" e gli inglesi hanno continuano ad "usare" la bandiera, - aggiunge Vincenzo Matteucci presidente del movimento -, le Istituzioni liguri che sono oggi titolari della bandiera, ossia la Provincia e il Comune, dovrebbero prendere seriamente in considerazione l'eventualità di chiedere ufficialmente all'Inghilterra il "pagamento" della cifra pattuita in passato. Con tutti gli arretrati e gli interessi per il "mancato pagamento"».

E quando quel «principe azzurro» di Carlo ha finalmente ufficializzato queste poco «benedette» nozze «convolandone» il volo, le telecamere hanno immortalato la verità: la bandiera di San Giorgio sventola ancora in tutte le manifestazioni, ufficiali e non.

È la storia dunque che chiarisce. Nel 1992 durante l'Expo Colombiana (celebrativo del 500° anniversario dell'epico viaggio di Cristoforo Colombo) il Duca di Kent affermava che l'Italia e il Regno Unito, due nazioni di navigatori, sono state legate da numerose situazioni ed eventi. E la bandiera di San Giorgio adottata nel 1190 dalle navi inglesi e dalla stessa Londra, ne è l'esempio.

Madornale errore, Duca Kent! Perché si può parlare d'Italia come unità storica e geografica a partire dal 1861 e quindi la bandiera in questione non rappresentava l'Italia ma la Repubblica di Genova. La scelta del vessillo non fu casuale, tutt'altro; serviva infatti alla flotta inglese per proteggersi dalla pirateria nel mare Mediterraneo. E non solo. Gli inglesi sventolavano così la bandiera della nostra Repubblica considerata in mare la più temibile e la più vendicativa, con 1'obiettivo di spaventare i pirati allontanandoli. Furbi! Ma per questo privilegio, il monarca inglese corrispondeva al Doge un tributo annuo. Tributi che non sono stati mai aboliti, O almeno così non risulta dalla storia.

Ma allora quanto credito vantiamo con Carlo e Tony? «Quantificare esattamente non è possibile - sottolinea Bampi - ma potremmo far riferimento per aver un'idea, alla stima parziale dei danni che i Savoia dovrebbero risarcire ai liguri per il "Sacco d'aprile del 1849", Un debito di lire 721.273,87 attualizzato al 2002 ha determinato una valutazione del danno di circa 48 miliardi di lire. Applicando poi un interesse modesto del 3 per cento per 150 anni si ottiene che i Savoia hanno con la Liguria un debito stimabile intorno ai 3948 miliardi di lire». E allora l'Inghilterra dal 1190 quanto dovrebbe pagare?

A proposito, gettate uno sguardo sulla spallina destra quando il principe Carlo è in alta uniforme. Sicuramente non vedrete cucita della focaccia, ma una bella croce rossa sì.

Stefania Antonetti

Bandiera di San Giorgio sullo sfondo di Porta Soprana
[Foto: Maccarini]

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