Home > La Cronaca > La nostra Liguria indipendente

[ Indietro ]


Gazzetta del Lunedì

Lunedì 23 agosto 2004

Le Opinioni


[ L'intervento di Giulio Nava ]

La nostra Liguria indipendente

L’intervento del Sig. Giulio Nava di Borzonasca sulla “Gazzetta del Lunedì” del 9 u.s. dal titolo “I nostalgici della Repubblica di Genova”, ci dà l’opportunità di esporre sempre con maggior chiarezza quelle che sono le vere idealità del Movimento Indipendentista Ligure. Chiariamo subito una cosa ovvia: noi non vogliamo “rifare” la Repubblica di Genova, tale e quale essa era, prima del Congresso di Vienna. Vogliamo semplicemente “far sapere” alla Gente che la Liguria non è mai stata chiamata a votare il plebiscito di annessione, né al regno di Sardegna, né a quello d’Italia. Pertanto ha tuttora il diritto internazionale di poter ritornare una Nazione indipendente. Che il plebiscito sia stata la “forma giuridica” che ha “sanato” l’illegittimità delle “annessioni” militari dei Savoia, lo ha affermato e scritto lo stesso presidente Ciampi in un suo intervento dove sottolinea che i plebisciti sono stati un “momento fondamentale” nel processo storico dell’unità italiana! La Liguria non è mai stata chiamata a “sanare” un bel niente! Anzi, nell’aprile del 1849, mentre altre città italiane cominciavano a votare i plebisciti di annessione al regno di Sardegna, Genova fu invasa dalle truppe sabaude, perché si era ribellata nell’estremo tentativo di riottenere la propria plurisecolare indipendenza, e la città dovette subire per ben tre giorni un vergognoso “libero saccheggio” con stupri, assassini, violenze di ogni genere.

La nascita dell’Unione Europea è stata “unanimemente” motivata dal fatto che le nazioni europee hanno voluto dare un segnale visibile che ponesse termine alle spietate guerre fratricide di cui le due guerre mondiali sono un tragico esempio. Per questo noi indipendentisti liguri sosteniamo che non ridare l’indipendenza alla Liguria potrebbe forse aver senso se ci fosse oggi il pericolo delle invasioni degli eserciti francesi, tedeschi, austriaci, spagnoli, inglesi, ecc.: quel pericolo che allora indusse a “creare” uno Stato italiano, forte (?) anche militarmente, per resistere a quelle invasioni. Oggi l’Unione Europea sta a dimostrare che questi pericoli non ci sono più; tanti piccoli medi Stati (Lussemburgo, Malta, Cipro, Estonia, Slovenia, ecc.) vi sono entrati e vi entrano come stati indipendenti. Si tratta di vedere-capire se anche alla Liguria (che è talmente piccola che alle ultime Elezioni Europee ha potuto eleggere solamente un Europarlamentare) non convenga rivendicare tale diritto e quindi, da Stato indipendente, entrare nell’Unione Europea. Noi sosteniamo che alla Liguria ciò conviene, essendo questo l’unico modo che ha per “essere visibile” all’Europa ed al mondo a tutela della sua identità e civiltà.

Per il resto il sig. Nava afferma cose imprecise e in linea on una fasulla storiografia di stampo sabaudo che, usando ora la reticenza ora il mito (e quello del risorgimento è un mito, basta ricordare come furono massacrati i popoli meridionali), doveva cancellare la vera memoria della Liguria perché solo così si poteva negare dignità ad una lingua, quella genovese, degradandola a dialetto e si poteva nascondere una cultura economica, finanziaria e politica di valore europeo che, con i grandi valori della civiltà ligure, aveva saputo illuminare di sé non solo le vicende della penisola italiana, ma anche lo stesso continente europeo e le lunghe sponde del Mediterraneo. Senza citare i “libroni” di storia, basta leggere quanto è scritto negli attuali depliant turistici ufficiali dell’Azienda Promozione Turistica Tigullio, dove, descrivendo il castello di Santo Stefano d’Aveto, si legge: “...gli avetani mai si piegarono completamente ai signori feudatari, appellandosi alla Repubblica di Genova...”

Ma ormai è tempo di concludere: invitiamo quindi il Sig. Giulio Nava e tutti i lettori a consultare il nostro sito Internet www.mil2002.org: potranno così approfondire questi ed altri temi.

VINCENZO MATTEUCCI E
FRANCO BAMPI
[responsabili del M.I.L.
 Movimento Indipendentista
Ligure]

[ Indietro ]