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Corriere Mercantile

Domenica 14 marzo 2004


LA CIRCOSCRIZIONE CHIEDE ALLA REGIONE DI INSERIRLO NELLO STATUTO

Voglia di indipendenza

Odg per ricordare che la Liguria non ha mai accettato i Savoia

«La Liguria è stata per settecento anni una nazione sovrana ed indipendente. A questa indipendenza non risulta abbia mai rinunciato in quanto la Repubblica di Genova non ha accettato le statuizioni del congresso di Vienna e non ha mai votato alcun plebiscito per l'annessione al Regno di Sardegna». Insomma, i liguri non hanno mai ratificato la decisione, imposta dall'alto, di far parte del regno detenuto dai Savoia. Questo il senso di un ordine del giorno approvato a grande maggioranza dal consiglio di circoscrizione della Bassa Valbisagno. L'intento è quello di invitare il consiglio regionale ad inserire questa premessa storica all'interno del nuovo statuto regionale. A questo punto la domanda sorge spontanea: la Bassa Valbisagno reclama la propria indipendenza da Roma e dalle autorità statali? Ovviamente, arrivano parole rassicuranti da parte dei membri del parlamentino di via Canevari. «Si tratta - spiega Leonardo Cassinese, presidente del consiglio di circoscrizione - di una semplice richiesta inoltrata al consiglio regionale per rendere pubblica la storia e dunque la tradizione ligure, troppo spesso poco conosciute o addirittura ignorate. Si tratta di un fatto storico vero e non vedo il motivo per cui ignorarlo. La stessa mozione è stata approvata a grande maggioranza anche dal consiglio provinciale e da otto consigli comunali liguri. Dico questo per tranquillizzare i malpensanti, poiché se fossimo stati gli unici ad avallare questo tipo di proposta, avremmo avuto forse qualche perplessità in più». Insomma, nessun gonfalone da rispolverare e nessuna nomina del nuovo Doge. Anche gli organizzatori delle mostre programmate per Genova 2004 possono stare tranquilli: Palazzo Ducale rimarrà un'attrazione turistica e non un centro del potere della Repubblica di Genova. Una decisione che in ogni caso sembra dividere la cittadinanza. Un giudizio positivo arriva da Franco Bampi, segretario del movimento indipendentista ligure. «Ritengo - spiega l'esponente del M.I.L. - che la decisione del consiglio di circoscrizione sia altamente condivisibile. Questo per un fatto molto semplice: si tratta di una premessa storica squisitamente vera e come tale deve essere conosciuta. L'annessione della Liguria al regno d'Italia è ancor oggi una questione indefinita. Questo è un fatto inequivocabile. Saranno poi i liguri a trarne le dovute conclusioni. Nessuna strumentalizzazione a riguardo da parte del nostro movimento. Ritengo, però, che l'essere correttamente informati sia un diritto inalienabile». D'altra parte, però, non manca qualche piccola polemica. L'idea di alcuni è che un'affermazione di questo tipo, inserita nello statuto regionale (la legge fondamentale in cui vengono enunciati i valori e i principi costitutivi della regione n.d.r), possa creare qualche problema o perlomeno imbarazzi tra le istituzioni nazionali. A questo punto non rimane che attendere la decisione del consiglio regionale. Nel frattempo il M.I.L. non demorde e spera di coinvolgere il maggior numero di enti locali nella sua "missione" per far conoscere ai liguri la propria storia e i propri diritti.

FEDERICO PICOCO

Leonardo Cassinese
Franco Bampi

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