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Il Secolo XIX
Edizione Levante

Domenica 30 novembre 2003


Centinaia di firme. Comune d'accordo

Contro ladri e vandali anche Recco studia l'ipotesi telecamere

Recco. L'esempio viene da Sacile, vicino Pordenone non troppo diversa da Recco per abitanti e problematiche d'ordine pubblico. E' nel Comune del nord est d'Italia che, per prevenire furti e vandalismo, l'amministrazione comunale ha provveduto a installare trentun telecamere a circuito chiuso nelle zone più a rischio. «Con risultati davvero ottimi», assicura Franco Bampi, presidente del Mil (Movimento indipendentista ligure) e promotore di una raccolta di firme per importare lo stesso modello in quel di Recco.

L'iniziativa del Mil ha portato alla raccolta di centinaia di adesioni, segno che l'idea delle telecamere piace molto ai recchesi. Ma, a quanto pare, la stessa amministrazione è d'accordo: «Siamo molto attenti al tema della sicurezza e il progetto di installazione di un sistema di controllo del territorio, ovviamente collegato alle forze dell'ordine e in pieno accordo con le loro scelte operative, è sicuramente percorribile e utile», dice Gianluca Buccilli, sindaco recchese.

«Anche se non si può certo dire che Recco sia una città con gravi problemi di ordine pubblico - aggiunge - è pur vero che negli ultimi anni non sono mancate situazioni di attenzione. Mi riferisco agli atti vandalici, ma anche ai furti in collina e agli odiosi attentati dinamitardi della palazzina di via D'Aste».

La raccolta di firme, comunque, continuerà anche nei prossimi giorni e verrà poi consegnata allo stesso Buccilli. Il Comune di Recco, tra l'altro, non è neppure l'unico del comprensorio a mettere in discussione l'ipotesi di creare una rete di telecamere anti crimine. Anche a Bogliasco, da qualche mese, si è fatta strada un'iniziativa simile ed è già stata dato un incarico professionale per verificare costi e modalità.

«E' chiaro che nessuno ha intenzione di blindare i paesi della riviera o creare un clima di tensione - chiosa Bampi - con le telecamere si darebbe un'arma in più alla prevenzione e nello stesso tempo si potrebbe facilitare la capacità d'intervento delle forze dell'ordine. Nel paese della provincia di Pordenone, la collocazione delle videocamere ha abbattuto il numero dei reati di vandalismo e furto del trenta per cento».

La stessa Regione Liguria ha stanziato un fondo per la prevenzione dei crimini che potrebbe essere utilizzato anche per l'eventuale progetto. A Recco potrebbero bastare una ventina di telecamere, sistemate nella zona del centro, dove si trovano i negozi, ma anche sul lungomare, nel quartiere delle scuole, nella zona di Valleverde, in piazzale Olimpia e in prossimità della stazione ferroviaria.

Diversa è la situazione nelle zone collinari, dove pure è nato un movimento spontaneo di abitanti che si occupa di sicurezza e di prevenzione dei furti. Qui sembra più complicato poter creare un sistema di telecamere a circuito chiuso. Da tempo, comunque, alcuni residenti uniti nel comitato di difesa del cittadino, attuano un controllo del territorio, utilizzando i telefoni cellulari per comunicare tra loro e con i carabinieri l'eventuale presenza di persone o fatti sospetti. «Con risultati indubbiamente positivi, visto che il numero dei furti è diminuito nettamente - ha ribadito Renato Guerra, presidente del comitato - Ma c'è ancora molto da fare».

E. M. (Edoardo Meoli)

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