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Audizione in Provincia di Genova
 

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Richiesta di audizione

Provincia di Genova

Al signor Presidente della 1° Commissione
Consiliare Cap. Agostino Bozzo

I sottoscritti commissari

- vista la mozione proposta all'attenzione dei capigruppo della Provincia di Genova da parte del cosiddetto Movimento Indipendentista Ligure a firma Vincenzo Matteucci e Franco Bampi;
- visto il regolamento delle commissioni consiliari;
chiedono che venga convocata la 1° Commissione stante la sua composizione istituzionale, per una audizione dei sopraindicati Matteucci, Bampi al fine che vengano illustrate le modalità e gli scopi perseguiti dal Movimento Indipendentista Ligure attraverso il Consiglio Provinciale di Genova.

Ferruccio Barnaba (Forza Italia) - Giovanni Arata (Forza Italia) - Sergio Ottonello (Liguria Nuova) - Vito Vattuone (Margherita) - Elio Ugolini (Margherita) - Mauro Cavelli (Democratici di Sinistra)


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Convocazione

Genova, 15 gennaio 2002

Oggetto: Audizione Commissione Consiliare 1^

Gent.mi Signori
Vincenzo Matteucci
Franco Bampi
Movimento Indipendentista Ligure
Via Banderali 2/5 GENOVA

Le SS.LL. sono invitate a partecipare ad un incontro con la Commissione Consiliare Permanente 1^ "Affari Generali e Istituzionali" di questa Provincia per illustrare le modalità e gli scopi perseguiti dal Movimento Indipendentista Ligure.

L'incontro si svolgerà il giorno

MERCOLEDÌ 23 GENNAIO p.v. - ore 15.00

presso la sala Maggioranza di palazzo Doria Spinola (atrio Prefettura - Largo Eros Lanfranco)

 

Il Presidente
della Commissione Consiliare 1^
(Agostino Bozzo)
 


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Verbale della Riunione

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE 1^
 

Affari Generali e Istituzionali - Pari Opportunità

VERBALE DELLA RIUNIONE
del 23 gennaio 2002
Aula Maggioranza - ore 15.00

Presenti ARATA - BARNABA - BENZI - BOZZO -CAVELLI -MULA - OTTONELLO - VATTUONE
Assenti AMORETTI - BERTANI - BROGLIA - FAZZINI (delega) - GATTO - GIANI - GRISANTI (delega) - OLIVERI - UGOLINI
Presiede il Presidente BOZZO
Partecipano Prof. BAMPI - dr. MATTEUCCI. Rappresentanti del Movimento Indipendentista Ligure (vedi allegato)
Consigliere Fallabrini
Segreteria Carlini - Manunta

O.D.G.

1. Audizione dei rappresentanti del Movimento Indipendentista Ligure.

Il Presidente BOZZO, constatato il numero legale dichiara aperta la seduta convocata su istanza formulata da sei membri della Commissione 1^ di accogliere la richiesta di audizione prevenuta da parte del Movimento Indipendentista Ligure.
Come Presidente della Commissione 1^ precisa che il regolamento delle Commissioni stabilisce che quando un terzo di Consiglieri Provinciali chiede la convocazione di una audizione, anche se l'Associazione o Ente non fa parte delle strutture della Provincia di Genova dal punto di vista istituzionale, questa convocazione deve avvenire. Ricorda altresì che nell'audizione il Prof. Bampi, e il Dott. Matteucci, che rappresentano l'Associazione, sono delegati dal MIL a formulare le istanze dell'audizione richiesta. Il regolamento impone che le sedute di Commissione siano organizzate come sedute pubbliche di Consiglio e pertanto, soltanto coloro i quali sono stati autorizzati (oltre ai Consiglieri si intende, che possono esprimere il loro parere) hanno diritto di parola. I cittadini presenti hanno diritto di ascoltare perché non è una assemblea, ma una Commissione vera e propria. Ritiene che da un punto di vista prettamente istituzionale sia doveroso ascoltare le istanze di una Associazione che opera sul nostro territorio, lo ricorda ai Consiglieri che possono condividere o meno dette istanze, sottolineando che è doveroso ascoltarle e poi esprimere i loro pareri.
Invita il dr. Matteucci a prendere la parola.

DR. MATTEUCCI. ringrazia la Commissione, ed in modo particolare il Presidente Bozzo e i sei Consiglieri firmatari della richiesta di convocazione per questo incontro, fatto particolannente sentito perché è da circa un anno che il Movimento cerca di colloquiare con le istituzioni per segnalare le problematiche che saranno sinteticamente illustrate in questa sede.
È ovvio che poi le decisioni sulla questione saranno assunte dall'ente Provincia, perché i Consiglieri sono eletti dal popolo e quindi sovrani.
Premette che le istanze della mozione inviate con la richiesta di audizione (Allegato A) hanno una premessa storica, un aspetto giuridico ed una attualità. Invita pertanto il prof. Bampi a fornire ai presenti le motivazioni storiche che sottendono alla mozione.

Prof. BAMPI: evidenzia che la mozione presentata è una bozza di documento che evidentemente è suscettibile di modificazioni da parte della Commissione.
Nella mozione sono stati portati diversi argomenti a suffragio della richiesta conclusiva della stessa. In estrema sintesi, il MIL ha rilevato un fatto secondo cui la Liguria ha tutti i diritti internazionali di potere riottenere la sua indipendenza.
La vicenda storica si è svolta secondo le seguenti tappe:

Conclude ricordando infine che l'annessione al Regno Sardo non fu sancita da un plebiscito e anche che altre popolazioni, che erano già annesse al Regno Sardo, furono invece nuovamente chiamate a votare l'annessione al Regno d'ltalia, come il Veneto.
Il fatto che non è mai stato celebrato il plebiscito è la garanzia che i diritti istituzionali sussistono.
Per queste motivazioni, nella mozione presentata il MIL, chiede che le istituzioni, in rappresentanza dell'attuale popolo ligure, si facciano carico di questo problema, rivolgendosi a qualche organismo internazionale che stabilisca la sussistenza del diritto, il cui esercizio in ogni modo è aspetto ben diverso.

FALLABRINI (capogruppo Liguria Nuova): ringrazia per l'esauriente illustrazione storica che ha ampliato le sue conoscenze.
Ritiene che il problema sia trasversale e quindi la Commissione verificherà se elaborare di comune accordo con tutte le forze politiche una mozione che rilevi alcuni fatti che la popolazione odierna non conosce.

VATTUONE. Si complimenta per l'excursus storico anticipando che ha intenzione di organizzare una illustrazione storica simile nel suo Comune.
Nel concreto della questione, chiede quali prospettive può dare alla popolazione ligure l'ottenimento del riconoscimento della sussistenza del diritto, soprattutto nel contesto economico odierno in cui la competizione è mondiale.

Presidente BOZZO. Il fatto che vi siano persone che approfondiscono la storia patria è cosa positiva.
Dal punto di vista personale certe vostre ricerche storiche possono essere utili in un prossimo futuro, per non perdere le radici della nostra terra, e possono avere una utilità in modo trasversale e cioè indipendentemente dagli schieramenti. Qui si parla di stato giuridico, personalmente la parola "indipendentismo" la cambierei in un linguaggio del 2002, con la parola di una "marcata autonomia".
Ho un concetto di appartenenza anche politica e appartenenza di pensiero, e nel contesto nazionale, sono per lo stato unitario in cui ci troviamo, e non confondo una marcata autonomia di uno statuto della Regione Liguria, che è l'erede diretta di quello Stato che è mancato dal 1814, le radici non si troncano. È un dato però che è come un vestito, la cui stoffa può essere rimasta due secoli in un baule, e nel momento che uno ritenga di usarla per confezionare un nuovo vestito, deve dargli un taglio diverso. La stoffa rimane, il taglio è diverso.
L'apporto storico che il Prof. Bampi in modo particolare ha dato, è finalizzato ad assicurare l'autonomia della Liguria, sempre però nell'ambito nazionale. Forse alcune differenze vi sono, ma si parla pur sempre di autonomia per la propria Regione, per la propria terra, che dovrà essere presa in considerazione anche nella stesura di uno statuto della Regione Liguria, assicurando cioè un'autonomia che non sia soltanto di natura commerciale.
Concludendo, certi principi portati avanti con determinate direttive, ossia facendo attenzione che alcune parole non mettano in discussione l'indipendenza della nazione, ma soltanto una forma di autonomia all'interno di un preciso contesto, può essere un positivo patrimonio e non soltanto una rivisitazione della storia, fine a se stessa.

CAVELLI: Io sono un grande ignorante in materia, e non so nulla di questi eventi storici, forse perché nella Liguria ho solo visto Rossiglione, e richiamo quindi la sensibilità di ognuno di noi.
Io credo che la Regione Liguria, con questo tipo di governo, abbia la possibilità di costituire elemento propedeutico, iniziando intanto ad accondiscendere come ha fatto la Provincia, ad una audizione della Commissione, cosa che non ha ancora fatto, e credo che abbia poca intenzione di fare. Secondo aspetto è che i personaggi che vi hanno affiancato nella vostra storia, parlo del dottor Castellaneta, ben rappresentato dalla Lista di Liguria Nuova, si facciano carico di essere elemento sostenitore di questa iniziativa.
Il terzo aspetto è che le forze democratiche che appoggiano questa Giunta siano tali da comprendere che questo tipo di disegno non è funzionale a soddisfare una area di pensiero, nella fattispecie quello del centro destra, ma esprime la necessità di tutti i cittadini della Liguria di avere una onorabilità di causa. Se è così come ho firmato alzo la mano, se non è così, caro Vincenzo, io la mano me la lego, io faccio scelte forti nel mio paese, e voi la sapete, non ho problemi a manifestare il mio pensiero libero, ci possono essere una dieci cento mila persone, quello che penso lo dico in faccia a tutti, senza problemi; ho preso anche delle legnate per questa ragione, mi hanno anche insultato e sputato, però se deve difendere una causa la difendo sino in fondo. Voi avrete me uomo di sinistra vicino se il ragionamento sarà quello di ottenere autonomia strutturale funzionale rispetto di cittadinanza onorabilità di causa, e naturalmente la possibilità di condividere insieme all'Europa il nostro pensiero, sia di cittadini che di liguri.
Questo è quanto dichiaro, è verbalizzato, lo potete divulgare, lo potete utilizzare. Invito il Presidente Bozzo, a farsi carico di richiedere una riunione con il Presidente della Commissione Affari Istituzionali della Regione Liguria, anche dando la disponibilità ad una riunione congiunta delle due Commissioni, provinciale e regionale, per proporre al Presidente Biasotti di assumersi l'impegno formale nei confronti dei cittadini della regione.
Se lo farà noi saremo vicino a voi.

(APPLAUSI DEL PUBBLICO)

OTTONELLO: ha seguito con interesse gli interventi degli ospiti, anche in altre occasioni diverse da questa, e prende atto della situazione giuridica illustrata e della possibilità di adire ad una Corte Internazionale sulla questione.
Desidera in ogni modo soffermarsi maggiormente sull'aspetto politico del problema. Vede presenti in aula numerosi aderenti al Movimento e questo potrebbe dare una caratura a quella che potrebbe essere la capacità politica dello stesso per arrivare a giungere ad una autonomia della Liguria. Personalmente, su questo aspetto, è addirittura più avanti di quanto esposto dagli ospiti, perché non crede nell'unità nazionale.
Reputa assai opportuno organizzare un incontro con i rappresentanti della Regione Liguria che - da quanto gli risulta - non sono molto ben disposti sulla questione. È peraltro ancora in corso la redazione dello statuto della Regione, con situazioni critiche anche all'interno del centro destra, ma ciò non vuol dire che il MIL non possa fare pressione sull'ente regionale percorrendo tutte le strade possibili.
Non crede nel federalismo che a livello nazionale si sta cercando di realizzare in quanto, essendo l'aspetto essenziale della questione il livello di risorse disponibili, non vede come si possa conseguire questo obiettivo se gli enti locali devono sempre chiedere finanziamenti al Governo centrale.
Conclude esprimendo pieno consenso sull'incontro odierno e ringraziando gli ospiti per l'illustrazione storico-giuridica svolta e gli altri membri del Movimento presenti in aula.

Prof. MATTEUCCI: il Consigliere Cavelli ha rimbalzato la questione al Consiglio Regionale Ligure cui il Movimento ha inviato la mozione in oggetto oggi, così come è stata inviata a tutti i Sindaci della Liguria.

ARATA: Ringrazia per l'impegno di ricostruzione di memoria storica con cui sono state esposte ragioni storiche e giuridiche sulla sussistenza del diritto.
Collegandosi all'intervento del Consigliere Vattuone, chiede quale è la "convenienza" di una operazione di questo tipo nel momento storico attuale. Personalmente proviene da una vallata della provincia di Genova che per natura, per spirito, per vecchia storia, è sempre stata di tradizioni irredentiste. Pensa che tutti sappiano che la Fontanabuona ai tempi di Napoleone resisteva a questa invasione che all'epoca era coi Viva Maria e quant'altro, quindi queste spinte per l'indipendenza lo trovano favorevole, però ragiona sul pragmatico, con i piedi a terra.

BARNABA: Si associa a quanto espresso dai colleghi e formula alcune domande:

  1. Occorrono documenti storici per portare avanti qualunque azione, mozione.

  2. Al dott. Matteucci, riconociuto come l'anima fondatrice di questo Movimento, chiede come nasce questa rivendicazione, questo Movimento, da quanto tempo opera, quale è il percorso fatto.

  3. Cosa rivendicano? Una sentenza dichiarativa. Poi affinché ci sia una pratica attuazione è chiaro che ci debbano essere delle condizioni di fatto, politiche, diverse.
    Si può condividere questo percorso che oggi è stato esposto, per ottenere da un organismo internazionale una sentenza dichiarativa che riconosca questo, non costitutiva, ma una sentenza che dichiara che questo diritto esiste, che non è mai stato cancellato dalla storia, anche se ci sono degli esempi come un piccolo paese di Seborga che ha fatto dei passi più avanti del Movimento Indipendentista Ligure, e sappiamo quanto impatto abbia l'aspetto mediatico.

  4. Oltre l'aspetto storico occorre andare oltre per ricercare se c'è la possibilità - sulla base di supporti di documentazione precisa - che questa sentenza dichiarativa sia emessa da un organismo internazionale. Sono rivendicazioni di carattere storico che si possono tradurre anche in una sentenza dichiarativa di diritto, e penso che sotto questo profilo vi sia la nostra disponibilità.

CAVELLI: Vorrei porre all'attenzione del Movimento Indipendentista ligure due tipi di riflessioni.
La prima è di carattere politico. L'altra invece è la valenza storica della promozione.
L'elemento politico deve essere a conoscenza, di tutti, cioè che questo Movimento è un Movimento politico che ha fatto una aggregazione con il centro destra, marcatamente e naturalmente con i suoi esponenti, ha fatto una scelta di campo precisa. Il dottor Bampi è stato mio avversario nelle elezioni comunali a Cogoleto in uno schieramento di centro destra, il Consigliere Biamonti del Movimento è Consigliere di minoranza nel centro destra. Il Movimento Indipendentista Ligure ha sostenuto nella campagna elettorale il governatore della Regione Liguria dott. Biasotti in maniera palese, legittima, ognuno sostiene i candidati che le componenti che meglio gli si aggradano. Guai se altri potessero pensare e immaginare che gli uomini da uomini liberi e agli uomini liberi non sia consentito di fare delle scelte. Sarebbe follia.
Credo però che essendo uno dei firmatari della richiesta di audizione, perché l'ho firmata anch'io pur essendo iscritto ai Democratici di Sinistra, ma l'ho fatto con la consapevolezza che è la dignità della parola, è la dignità del pensiero, che deve essere emanata a conoscenza di tutti in modo democratico, ritengo che vi è un caposaldo su cui io credo di non dover derogare.
Io condivido pienamente, e guardate che stranezza, il pensiero del mio Presidente Bozzo Agostino che è di Alleanza Nazionale, lo condivido a tal punto che porto quindi ad una riflessione. Cioè chi può decidere questo tipo di iniziativa dal punto di vista politico, ed è per questa ragione che vi è trasversalità, è colui che governa la Liguria; quindi il dott. Biasotti che è Presidente e si è dichiarato governatore della Liguria, e per essere governatore occorre governare, dal mio punto di vista deve fare una dichiarazione di intenti che determini una scelta di questo tipo, trasversale ad ogni forza politica. È lì che andiamo a misurarci su questo campo.

Dott. MAtteucci: Rispondendo alle domande poste dal Consigliere Barnaba, informa che il MIL è nato il 14 gennaio 2001 con il seguente unico scopo: "Il MIL nell'interesse e per conto dell'attuale popolazione ligure (e quindi senza alcuna rivendicazione etnica, di purezza della razza, ecc.) si propone di recuperare pacificamente alla Liguria, con azioni politiche e giuridiche la sovranità di nazione indipendente perduta temporaneamente nel 1814 a causa della illegittima decisione assunta dal Congresso di Vienna del 1814-15, mai ratificata da un plebiscito popolare".
E più nel dettaglio, informa altresì che il MIL si muove con i contributi degli iscritti (lire 100.000 ciascuno ); il budget dello scorso anno si aggira sui 18 milioni, con un attivo lire 370.000. Questo introito è stato utilizzato per informare i cittadini attraverso la stampa di volantini, lettere ai Comuni, ecc.
Il Movimento ha una propria sede ed un sito Internet (www.mil2002.org)
Riprendendo le osservazioni sollevate dal Consigliere Bozzo che ha fatto ricadere la perdita dell'indipendenza ligure sulla classe dirigente di quel periodo, nota che se la perdita dell'indipendenza di un popolo dipendesse dalla sua classe dirigente, vorrebbe dire che i tedeschi non dovrebbero avere indipendenza, perché i loro dirigenti hanno instaurato il nazismo!!! Non condivide pertanto tale accusa.
Sempre in merito a quest'ultimo argomento, informa di aver recuperato un documento storico importantissimo all'interno del volume "Atti del Congresso di Vienna" in cui si cita che il 12 novembre 1824: "il legittimo Governo della Repubblica di Genova invia con un messaggero un documento al Plenipotenziario a Vienna, che nella sostanza ribadisce "il Governo, sull'interpello del sottoscritto (Presidente del Governo) e dopo un maturo esame ha deliberato che non desistiate per qualunque minaccia o lusinga dal reclamare l'indipendenza e l'integrità del genovesato. Che la sola violenza tanto più e sì giustamente detestata dalle alte potenze contraenti, ha potuto togliere ad una nazione la cui indipendenza è tanto antica quanto quella di parecchi e più rispettabili Stati d'Europa, ed ha espressamente presa la deliberazione e commesso a noi comunicarvela, che quando anche foste sicuro che i Plenipotenziari del Congresso avessero deciso la riunione del genovesato agli Stati di una potenza straniera, la proposizione dei privilegi da accordarsi agli abitanti del genovesato non porti il nome del nostro Governo"
In sostanza, nel 1814 il pericolo era l'invasione. Genova nel 1800 aveva subito, con il Generale Massena, uno dei peggiori assedi della storia, in cui morirono 30.000 abitanti su 50.000, mangiando topi, ridotti alla fame. Questa popolazione, è chiaro, dopo 14 anni non voleva subire un'altra invasione deg]i eserciti. Chi governava questo popolo, quindi, aveva delle responsabilità ed ha firmato il citato documento per salvaguardare i diritti imprescrittibili.
Questo è il quadro storico.
Passa quindi alla sostanza della questione citando alcuni articoli di giornale che evidenziano e provano che le risorse fiscali ]iguri "pro capite" sono le più alte in Italia, che Genova finanzia Roma per un importo erariale di 2200 miliardi, che l'IRPEF pagata dai liguri ammonta a 32.000 miliardi.
Sottolinea inoltre - come da dati trasmessi da RAl 3 - che le Regioni a statuto speciale si trattengono in loco le tasse pagate dai cittadini (90% Trentino Alto Adige, Sicilia 100%).
Da questa esposizione risulta quindi chiaro che, da un punto di vista delle risorse, la Liguria non ha problemi, purché la Regione possa trattenersi in loco tutto quello che i cittadini pagano.

VATTUONE: fa rilevare che una cosa è l'autonomia finanziaria, altra è l'indipendenza che il MIL richiede e che dovrebbe poter risolvere i reali problemi della popolazione (casa, lavoro, ecc.)

Prof. MATTEUCCI: il Movimento ritiene che nella situazione attuale, la Liguria, piccolo territorio, con una popolazione che non ha peso elettorale, se non entra nell'Europa nella stessa posizione di Lussemburgo, Cipro, Malta, Slovenia, è desinata non essere visibile perche questi Stati, a turno, ne assumeranno la presidenza, in quanto Stati sovrani.
Quindi, visto che la storia lo giustifica, visto che esistono dei diritti giuridici, visto che vi è anche la convenienza economica, non si comprende perche non vi sia un movimento trasversale che persegua lo scopo dell'indipendenza ligure. Si vuole in sostanza convincere più movimenli politici che questa battaglia è giusta. Nel momento in cui l'obiettivo sarà raggiunto, il MIL si scioglierà.

(APPLAUSI DEL PUBBLICO)

DR. BAMPI: attualizzando la questione, occorre decidere quale nome dare all'obiettivo (autonomia, indipendenza)
In ogni modo, il vero problema che si trova di fronte chi amministra è duplice:

  1. la questione economica (autonomia) e le risorse ce le teniamo tutte

  2. la questione degli ordinamenti, nel senso che tutti coloro che si trovano in assemblee non deliberanti non sono indipendenti. Il Presidente della Provincia e della Regione infatti non hanno capacità di fare cose che non siano coerenti con l'ordinamento.
    In merito a questo, tenuto presente che la Repubblica di Genova esercitava alcune potestà nel 1500-500-600, riducendo al massimo la burocrazia, talché alcuni storici hanno sostenuto che addirittura la Repubblica di Genova non avesse ordinamento statuale. E questo perché, essendo una repubblica di commercio, aveva necessità di essere snella.
    In sostanza, perché la Liguria deve rilasciare concessioni edilizie seguendo le regole imposte dallo Stato? Perche dobbiamo subordinare certi interventi all'acquisizione di un parere della Soprintendenza?

PROF. MATTEUCCI: usateci come testa di Ariete.

VATTUONE: indipendenza è parola grossa e comporta avere un Governo, amministrare la giustizia, forze dell'ordine, ecc.
Invece, posto su un binario realistico, quanto espresso dal professore è certamente condiviso da tutti i Sindaci d'Italia. Comunque, anche se è vero che la burocrazia a volte impedisce la realizzazione di alcune cose, occorrono anche le risorse economiche.
In ogni modo, la Regione Liguria deve ancora completare la stesura del suo statuto, e ci si potrebbe muovere in questa direzione.
Inoltre, occorrono comunque delle stanze di compensazione per risolvere i problemi dei Comuni minori e delle loro popolazioni e di questo lo statuto regionale ne dovrà tenere conto. Il cittadino di Genova, più ricco, e la comunità tutta deve essere solidale.

Presidente BOZZO: l'incontro è stato piacevole perché ha arricchito i presenti con note storiche importanti.
Ribadisce il suo precedente intervento sottolineando che non ha detto che la Repubblica di Genova è stata svenduta, ma comunque evidenzia anche all'interno del MIL il prof. Matteucci e il dr. Bampi sono lievemente discordanti, il primo esprimendo la coscienza storica del passato, il secondo, le stesse idee ma proiettate nel futuro.
Personalmente, in ogni modo, preferirebbe che il Movimento si denominasse "autonomista" anziche "indipendentista". Ciò che i presenti portano avanti potrebbe essere evidenziato al dr. Castellaneta, che è Presidente della Commissione regionale stahlto. Questa Commissione si farà carico di scrivere una lettera al dr. Castellaneta, sottolineando gli obiettivi di questo Movimento e l'apporto che questo può dare può essere positivo,
Conclude ringraziando gli ospiti.

(APPLAUSI DEL PUBBLICO)

La riunione termina alle ore 17.00

Genova, 25 gennaio 2002


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Mozione per la Liguria

PREMESSO

CONSIDERATO

RICORDATO

RILEVATO

INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA
oppure IL PRESIDENTE della REGIONE e la GIUNTA
oppure IL PRESIDENTE della PROVINCIA e la GIUNTA

ad attivarsi per ottenere pacificamente e civilmente la riaffermazione dei diritti internazionali che la Liguria possiede di ritornare indipendente e sovrana, in particolare sottoponendo il Caso Liguria e i connessi diritti internazionali, ad un Tribunale Internazionale o ad un Organismo Internazionale.

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