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Cenni storici

È veramente impossibile in queste poche righe parlare delle origini di Genova, delle sue relazioni con Etruschi, Cartaginesi e Romani, della sua posizione nell'epoca bizantina, nel Medio Evo, durante la dominazione longobarda e quella di Carlo Magno, durante il feudalesimo e le lotte contro i Saraceni nei secoli VIII, IX e X.

Cominceremo quindi questi ridottissimi «cenni» storici da quando Genova assunse la dignità di Comune.

Il Comune di Genova si è formato dopo il 1000, traendo origine dall'unione delle diverse associazioni allora operanti in campo mercantile e militare, chiamate «Compagne». All'inizio dell'XI secolo Pisa e Genova iniziarono la lotta per la cacciata dei Saraceni dalle isole e dai caposaldi del Litorale. Queste prime lotte costituiscono praticamente l'inizio della partecipazione di queste potenze marinare alle Crociate.

Nella prima Crociata i Genovesi s'imposero per aver inviato numerosissime navi, per avere largamente finanziato la spedizione e per aver ottenuto grandi vittorie. Con successive conquiste Genova estese presto il suo potere sull'intiera Liguria, sulla Sardegna e sulla Corsica; sarà nel XIV secolo che raggiungerà il suo massimo splendore con un dominio che andrà dal Mediterraneo al Mar Nero e che praticamente controllerà tutte le principali correnti di traffico marinaro.

Con la grande fermezza dei suoi governanti ed avendo provveduto mirabilmente al riassetto ed all'ampliamento delle proprie fortificazioni, nella seconda metà del 1100, Genova costrinse l'imperatore Federico Barbarossa a piegare il capo di fronte alle richieste di Caffaro, suo rappresentante.

Nel 1300 Genova si schierò con Papa Innocenzo IV, genovese della famiglia Fieschi, contro l'imperatore Federico II.

I Guelfi, capitanati dai Fieschi e dai Grimaldi, e i Ghibellini, dagli Spinola e dai Doria, cominciarono quelle guerre fratricide che insanguinarono per due secoli Genova e la Liguria.

È impossibile entrare in dettagli sulla storia delle grandi espansioni coloniali genovesi attuate dal 1100 al 1500. Ricordiamo solo che i Genovesi possedevano a Costantinopoli la zona di Pera o Galata, in Crimea Caffa, empori a Gerusalemme, Giaffa, Cesarea, Beyrouth, Laodicea, Acri, Armenia, Trebisonda, Tripoli, Gibilletto. Naturalmente queste espansioni arrecavano danno alle altre città marinare: di qui la tremenda guerra fra Genova e Pisa che finì con la vittoria dei Genovesi nella sanguinosa battaglia della Meloria (1284), dove, tra gli altri venne fatto prigioniero anche Marco Polo (in realtà Marco Polo fu catturato nella battaglia di Curzola, citata subito dopo, ndr), la guerra con Venezia, la vittoria di Lamba Doria a Curzola (1298) e la guerra di Chioggia nella quale rimasero famosi Pietro Doria, Vittor Pisani, Carlo Zeno e il Contarini.

Le fazioni interne portavano nel frattempo a continui cambiamenti della forma di governo. Dopo i Consoli, il Podestà (1191), i Capitani del Popolo (dal 1258 al 1340), venne eletto primo Doge, Simon Boccanegra.

Il quattrocento è stato per Genova un secolo di ferocia, assassinii e stragi. Agli antichi contendenti si erano ora aggiunti gli Adorno e i Fregosi. Fame e peste ricomparvero e desolarono la Liguria.

In questo secolo cominciarono anche le dominazioni straniere in quanto non era possibile trovare un accordo interno. Genova venne quindi successivamente dominata da Carlo VI, Re dei Francesi (1396), dal Marchese del Monferrato (1409), da Filippo Maria Visconti, da Carlo VII di Francia (1458), da Francesco Sforza, Duca di Milano (1466), da Ludovico il Moro (1468) e quindi da Luigi XII di Francia (1499}. Mentre Genova era in preda alla lotta intestina, un suo grande figlio Cristoforo Colombo, nel 1492 scopriva l'America, finanziato e protetto dai Reali spagnoli, dopo essere stato negletto dai suoi concittadini.

A quel tempo i Genovesi considerarono la scoperta del nuovo mondo come un normale fatto di cronaca, non pensando alle enormi ripercussioni che avrebbe avuto su di loro e sul mondo intero.

All'inizio del 1500 per la prima volta vi fu una sommossa del popolo (il terzo stato) per cui venne creato un Doge popolare che fu Paolo da Novi: uomo di carattere non comune lottò a fondo contro Luigi XII e per tale motivo fini sul patibolo.

In questo periodo appare la figura di Andrea Doria, forse l'uomo più discusso della storia genovese.

Il suo pensiero era quello di Machiavelli, Carlo V, Cesare Borgia, Clemente VII e non certo quello di un principe moderno. Per quanto riguarda la sua politica fu accusato di aver asservito la patria agli Spagnoli, ma nella condizione in cui Genova si trovava non era possibile sognare un governo libero ed indipendente: la signoria straniera era una triste necessità.

Quanto al suo valore di guerriero e di ammiraglio, Andrea Doria fu certo uno dei più grandi capitani del suo tempo.

Carlo V incoronato imperatore nel 1533, venne a Genova, che riconobbe la sua sovranità, e venne regalmente ricevuto dal Doria nel Palazzo di Fassolo.

Una grande congiura per uccidere il Doria scoppiò nella notte del 2 gennaio 1547 ed ebbe esito infelice, per di più causando la morte di Gian Luigi Fieschi, annegato nella Darsena, e la decapitazione di altri congiurati.

Questa congiura fu seguita da molte altre fra la vecchia e la nuova nobiltà.

All'inizio del seicento Genova era in piena decadenza sia perché i Turchi le avevano tolto i possedimenti in Oriente, sia perché la scoperta dell'America aveva dirottato le correnti commerciali europee.

Pur essendo in difficili condizioni economiche la Repubblica compì opere grandiose come la costruzione delle nuove mura dal Bisagno alla Lanterna (1630-1632) e del Molo (1637-1651). L'antica fierezza risplendette ancora nelle guerre combattute contro i Principi di Savoia (1625-1677) e nella resistenza opposta alla tracotanza di Luigi XIV di Francia che inviò una flotta che bombardò la città dal 19 al 28 marzo 1684.

Nel 1700 l'Austria spadroneggiò in Genova che si liberò da tale oppressione con una insurrezione popolare iniziata dal gesto di Balilla (1746).

L'ultima illusione della Repubblica fu nella Rivoluzione Francese. Sperando nell'indipendenza, Genova si alleò con Napoleone; ciò purtroppo portò alla Repubblica gravi danni in quanto subì il blocco anglo-austriaco per cui si ebbe una grande carestia che durò dal 10 febbraio al 4 giugno 1800. Con la proclamazione di Napoleone a Re d'Italia (26 maggio 1805), la Liguria divenne praticamente una provincia francese. Il 30 giugno 1805 Napoleone entrava in Genova e riceveva l'omaggio dei nuovi sudditi nel palazzo di Ambrogio Doria, ora Palazzo De Ferrari sito nella piazza omonima.

Tutte le speranze di libertà dei Genovesi crollarono con la caduta di Napoleone; infatti col Trattato di Vienna del 1814 la Liguria fu annessa al Piemonte.

Da allora la storia di Genova si identifica con quella italiana.

Gravemente colpita nell'ultimo conflitto (fu forse la città Italiana più bombardata ed il suo porto venne distrutto per il 90% degli impianti e delle attrezzature), Genova non solo ha proceduto ad una stupefacente ricostruzione, ma ha potenziato le attività economiche (siderurgia, costruzioni navali, attività portuale, commercio, finanza) in modo da costituire per l'Italia, insieme a Milano e Torino, uno dei gangli vitali.

Collegata al mondo da una rete di oltre 500 linee di navigazione che danno vita ad un movimento portuale di 20.000 navi tra arrivi e partenze, di oltre 32 milioni di tonnellate di merci e di 600.000 passeggeri; Genova ha costruito su zone precedentemente occupate dal mare un grandioso aeroporto continentale, che ha così permesso un rapidissimo collegamento Genova-Nord Italia e Nord Europa.

Genova, nota come la «Superba» per la ricca e austera architettura dei suoi palazzi, supera oggi 800.000 abitanti, è capoluogo della Liguria ed è sede arcivescovile.

La storia di Genova si rispecchia nella sua struttura urbanistica e nelle sue opere d'arte. Il nucleo romano della città è rintracciabile nella formazione castrense dominante Sarzano e nei pochi resti di Portoria.

La città medioevale, oggi in via di sistemazione a «centro storico», è racchiusa nel dedalo dei vicoli (i «carrugi») e nella cinta muraria del 1600.

La «Superba», la Genova del secoli XIII, XIV e XV appare in tutta la sua dovizia di palazzi austeri e delle grandi chiese.

La città oggi è estesa come un lungo nastro che corre, senza soluzione di continuità, fra Voltri e Nervi, per circa 30 chilometri.

A levante da Albaro in giù per la riviera e verso il retroterra lungo i pendii polceveraschi, le quiete ville, talora un poco barocche, segnano la ricerca di pace extra-cittadina. Su tutto, incontrastato, domina il complesso portuale, sul quale gravita la città.

«Superba» per lo splendore passato ed ora centro mediterraneo dei traffici marittimi del Mercato Comune Europeo, Genova oggi ha riacquistato la sua potenza marinara. Occorre però ricordare, come in seguito alle sue traversie storiche, Genova rimanga ritrosa agli incontri fuggevoli, cosicché il turista non dovrà limitarsi allo spettacolo del porto o a quello dei palazzi e delle chiese, ma dovrà spingersi nei vicoli, nelle piazzette o nelle ville di Albaro per poter ben capire lo spirito genovese. Genova è una città da visitare senza fretta, da scoprire giorno per giorno con pazienza come, con pazienza, si riesce a capire lo spirito e la mentalità dei Genovesi.

Un nuovo elemento è venuto in questi ultimi anni ad arricchire la città, destinato ad accrescerne la fama di emporio marittimo e commerciale: la FIERA INTERNAZIONALE.

Il quartiere fieristico, moderno e razionale, sorge su di un'area di 300.000 metri quadrati, interamente strappati al mare in una zona non lontana dal Porto e cara ai genovesi per la sua antica storia: la «FOCE».

Oltre ai 5 grandi edifici principali, esso dispone anche di una darsena per natanti, locali per il ricovero e la revisione delle imbarcazioni, un canale di acqua calma per la prova in mare delle stesse, una diga-banchina sulla quale macchine ed attrezzature portuali possono essere esposte funzionanti, una sala prova motori marini, una vasca idropneumatica per prove di immersione a grande profondità, un «Auditorium» con sala per congressi, conferenze, spettacoli artistici, ecc., dotato di impianti per traduzione simultanea in 5 lingue.

Presso la Fiera Internazionale di Genova si svolgono manifestazioni nazionali ed internazionali come:

  • Salone Nautico Internazionale (annuale)
  • Salone internazionale del rimorchio-campeggio (annuale)
  • Fiera internazionale delle comunicazioni (biennale)
  • Mostra internazionale delle attrezzature alberghiere e turistiche «tecnhotel» (annuale)
  • Mostra internazionale della saldatura e delle costruzioni saldate (biennale)
  • Mostra internazionale di materiale per protesi dentarie ed attrezzature per odontotecnici - Expo - Tecno-Dental (triennale)
  • Esposizione internazionale del fiore e della pianta ornamentale «Euroflora» (quinquennale)
  • «Eurodomus» - Mostra pilota della casa nella selezione di «Domus», del disegno moderno per la produzione industriale ed artigianale
  • Mostra internazionale delle attrezzature antincendio ed antinfortunistiche

Durante l'anno viene altresì sviluppata una intensa attività culturale e sportiva attraverso la quale l'Ente Fiera e il quartiere fìeristico hanno adempiuto a uno dei compiti principali per i quali vennero costituiti: dotare Genova, città povera di spazio e perciò di idonee attrezzature, di impianti tali da assicurare lo sviluppo di attività sociali e culturali.

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