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Il Lavoro Domenica 18 dicembre 1994

E Vittorio Emanuele ordinò: "Deve stare tra le gambe"

1816: la corona è quella comitale 1897: la corona è quella ducale

I due simboli dell'800 il secondo (con la coda leggermente rialzata) è l'attuale

I DUE simboli di Genova che presentiamo qui sopra racchiudono quasi cent'anni di storia. Il primo, quello coi due grifoni con la coda bassa, è datato 1816: i disegnatori di Vittorio Emanuele I fanno avere alla città di Genova il simbolo rivisto. Il secondo disegno è quello attuale: la coda dei due volatili e un po' più alta, ma resta rigorosamente in mezzo alle gambe.

Nel corso dei secoli, però, i simboli della città sono stati molti: quando, nel 1637 Genova diventa padrona della Corsica c'è un Giano bifronte a rappresentare la leggenda che lo vuole fondatore della città (da cui, appunto, Genova). Ma, per un lungo periodo, simbolo della città è San Giorgio, la cui effige fu aggiunta nella bandiera del Comune, in ringraziamento di una strepitosa vittoria riportata nel 1190 contro gli infedeli. Del resto la stessa immagine campeggia nel Gonfalone attuale della città.

Ancora due simboli: l'Agnello pasquale col vessillo crociato dalle lunghe code, e la bandiera bianca con la scritta "Libertas" introdotta attorno al 1440.

Con Andrea Doria lo stemma fu spogliato e restò solo uno scudo crociato con la scritta "Aurea Libertas". Nel 1797 l'onda rivoluzionaria lasciò solo lo scudo, con la sua croce. Poi vennero i grifoni.

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