«Cari bersaglieri non passerete»
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Corriere Mercantile Martedì 12 aprile 1994

Due parlamentini contro la sfilata del 5 maggio

«Cari bersaglieri
non passerete»

Portoria e Prè contestano la manifestazione

Serrata anti bersaglieri: Portoria, Prè-Molo-Maddalena si oppongono al passaggio dei bersaglieri durante la manifestazione del 5 maggio prossimo. Ben quarantamila uomini, muniti di cinquanta fanfare, dovrebbero sfilare nei quartieri del centro per raggiungere Palazzo Ducale dove verrà inaugurata una mostra sul celebre corpo militare. Ma, nelle due circoscrizioni genovesi, non c'è l'intenzione di accoglierli a braccia aperte.

«Nessuno può dimenticare le centinaia di morti del 1849, quando trentamila bersaglieri piemontesi bombardarono Genova e la misero al sacco compiendo le più atroci infamie» spiega il presidente del Cdc di Portoria, Giorgio Doro, che con l'appoggio di alcuni circoli culturali della zona ha deciso di passare ai fatti. «Questa sera chiederemo al consiglio - aggiunge - di votare un documento in cui diremo ai bersaglieri di cambiare itinerario. Vogliamo che sfilata e fanfare rimangano fuori dalla circoscrizione».

E pure nel prossimo consiglio di Pre Molo Maddalena la questione verrà sottoposta all'attenzione del parlamentino: «Perché aprire le porte della città vecchia al 5 maggio se gli stessi bersaglieri attuarono una strage senza scrupoli proprio in queste vie e in questi quartieri?» si domanda Otello Parodi che, comunque, si rimette alla volontà del suo cdc. «Ritengo più adeguato - conclude - porre una lapide in onore e commemorazione di chi ha perduto la vita per colpa dei bersaglieri».

Intanto, a Portoria, anche i circoli culturali scendono in campo contro i bersaglieri: «II circolo Megollo Lercari aveva già informato l'associazione nazionale bersaglieri - riprende Giorgio Doro - con una lettera inviata nell'ottobre del '93. Sembrava che avessero capito, ora invece siamo punto a capo». Sarà comunque difficile modificare i piani sin qui studiati dalle autorità, per non parlare della mostra organizzata a Palazzo Ducale. «A pochi metri - dicono al circolo - dalla cella in cui Jacopo Ruffini, tormentato dagli aguzzini piemontesi, si dette la morte nel 1833, scrivendo con il proprio sangue l'invettiva contro l'oppressore».

Ma una soluzione potrebbe esserci per mettere d'accordo entrambe le parti e spegnere il fuoco delle polemiche: «I bersaglieri - dichiara il presidente del Cdc di Portoria - potrebbero rendere onore ai caduti genovesi, facendo per così dire autocritica».

In questo modo si eviterebbero ulteriori discussioni e la manifestazione dei bersaglieri, che dura fino all'8 maggio, potrebbe svolgersi tranquillamente.

Ma c'è qualcuno, soprattutto nel Centro storico, che appare un po' stupito e non comprende la violenta polemica suscitata dalla sfilata genovese dei bersaglieri.

ORIETTA DALL'OLIO
ANDREA CARITENUTO

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