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ASSERVITI AI SAVOIA !

Perché i Patrizi Genovesi sono spariti?

Perché i Genovesi erano
potenti repubblicani
e non servi di re!

Leggiamo infatti quanto scrive Blasco Vicente Ibañez in "En el pais del arte" (1896), citato da Giuseppe Marcenaro alla pag. 211 del suo libro Viaggio in Liguria, Sagep, Genova 1994.

Le antiche glorie della Repubblica genovese, la potenza che le dettero i suoi marinai e commercianti, si rivela in questi grandi palazzi che erano abitati dai patrizi liguri, quelle famiglie che, con intrighi e cospirazioni, si disputavano le cariche di doge o di capitano della Repubblica.

Quarantasette palazzi, tutti splendidi nel loro interno, e tutti di marmo dalla fondamenta all'ultima balaustra, si contano nelle quattro vie che costituiscono la spina dorsale della città.

Sono le antiche abitazioni dei Doria, degli Spinola, dei Pallavicini, dei Balbi, dei Serra, e delle altre nobili famiglie che mandarono nella nostra terra (la Spagna, ndr) gloriosi rappresentanti e che compaiono con orgoglio nella storia spagnola.

Oggi queste abitazioni patrizie sono abbandonate.

I discendenti di quei potenti repubblicani sono oggi cortigiani della Casa Savoia, vivono a Roma presso il re, come ministri o alti funzionari,

e lasciano a qualche vecchio servitore della famiglia l'incarico di mostrare agli stranieri i vasti saloni con le dorature oscurate dal tempo; i mobili maestosi e solidi, pasto delle tarme; i tappeti persiani sui quali sembra ancora che risuoni il metallico urto degli speroni e il fruscio dei lunghi strascichi di velluto; i vistosi arazzi rubati nelle spedizioni marittime e i numerosi quadri di Leonardo da Vinci, (...)

Vicente Blasco Ibáñez (1867 - 1928)

Vicente Blasco Ibáñez nacque a Valenza nel 1867 (morì a Mentone nel 1928), fu deputato, propagandista antimonarchico. Diede vita nel 1901 al famoso giornale «El Pueblo». Nel 1903 fondò il partito "blasquista", corrente del repubblicanesimo federale. Scrittore più vicino al realismo romanticista che al naturalismo, di facile vena descrittiva e pittoresca, compose romanzi mossi da una sensualità prepotente, pieni di colore, che ebbero grandissimo successo. Tra i più noti: Fior di maggio (Flor de mayo, 1895), La baracca (La barraca, 1898), L'intruso (El intruso, 1904), Sangue e arena (Sangre y arena, 1908), Mare nostrum (1917).

Note biografiche tratte dalla rubrica Antenati di Girodivite

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