RE: Ma un Governatore non può...
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Inviato: 20 agosto 2001 - ore 11:27

Caro Vigo,

la ringrazio per la gentile e-mail e sono contento che lei condivida la mia indignazione su FATTI storici (questi fuor di discussione). Ma due parole sulla Repubblica di Genova voglio dirle.

Intanto la Repubblica di Genova va collocata nel periodo storico in cui è esistita e va confrontata con gli stati coevi. La mia precisa opinione è che il modello sociale, istituzionale ed economico della Repubblica fosse avanzatissimo per la sua epoca e ancor oggi, fatti gli ovvi aggiustamenti, possa essere preso ad esempio. Cerco di motivare questa mia opinione.

  1. La nobiltà genovese era aperta: ogni anno venivano ascritte dieci nuove famiglie. Cioè chi era riuscito ad affermarsi poteva avere responsabilità di governo. Nella Repubblica di Venezia, dopo la serrata del Trecento, chi non era nobile non poteva più diventarlo.
  2. Di fatto tutte le magistrature avevano una componente affidata alla sorte per evitare brogli. Le cariche duravano poco (il doge 2 anni) per evitare il consolidamento del potere. Sono due o tre i dogi che sono stati eletti due volte!
  3. Esisteva l'istituto dei Supremi Sindicatori che valutavano non la correttezza formale dell'operato, ma l'efficacia degli atti di governo: e giudicavano per questo anche il doge!
  4. Le deliberazioni del Maggior e Minor Consiglio erano prese con maggioranze oggi improponibili: 2/3 e 4/5, segno che era primario l'interesse della Repubblica, su quello dei singoli.
  5. Il meccanismo economico era tale da ridurre al minimo ogni forma di burocrazia e da permettere a chi si dava da fare, di diventare ricco. Il Banco di San Giorgio godeva di esenzioni e di garanzie che gli hanno permesso di operare con una efficienza, ancor oggi invidiabile.
  6. Il sistema di assistenza, basato ovviamente sulla liberalità dei ricchi, funzionava bene, era capillare ed efficiente: si pensi all'ospedale di Pammatone e alla Santa Caterina che ad esso ha legato il suo nome.
  7. Genova è sempre stata REPUBBLICA e ha sempre rifiutato, anche combattendo i Savoia, signorie, re, sfaccendati incapaci, spesso, di governare: si veda la corte Versailles dove il re francese ospitava una nobiltà incapace, esautorata dalle responsabilità di governo, ma garantita in ogni sorta di privilegio.
  8. Nella lunga storia della Repubblica di Genova si registrano tantissime lotte tra i nobili, almeno fino alla riforma del Doria del 1528. Ma: nessun santo è stato martirizzato in Liguria e MAI, dico MAI, il popolo ligure si è ribellato alla sua classe di Governo. Anzi gli episodi sono sempre stati IN DIFESA della classe di Governo: Balilla, Giovanni Carbone, i Viva Maria, i carbonai e i camalli anti giacobini e anti francesi, e così via.

Mi scusi, ma mi sono accorto di essermi fatto prendere un po' la mano. È però mia profonda convinzione che se la Liguria potesse nuovamente governarsi da sé e prendesse esempio, con i dovuti aggiornamenti, dalla gloriosa Repubblica di Genova, ebbene saremmo un popolo di gente ricca e benestante, democratica e repubblicana, solidale e antirazzista.

Le pare poco?

Franco Bampi

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