Il Giornale Martedì 5 febbraio 2002

• Ecco le tappe che «dimostrano» diritto di esistere della Repubblica di Genova:
• 9 ottobre 1796: Genova stipula a Parigi una «Convenzione segreta» per evitare l'invasione delle truppe napoleoniche, pagando la somma-ricatto pretesa di 4 milioni di franchi (200 miliardi attuali) che la Francia dovrebbe restituire pr non aver rispettato i patti.
• 22 maggio 1797: i giacobini genovesi tentano un colpo di stato, per consegnare la Repubblica a Napoleone. Ma seimila camalli e carbonai, inviperiti perché rivoltosi volevano chiudere il porto ai traffici inglesi e austriaci, riconquistano Palazzo Ducale, facendo fallire il disegno.
• 6 giugno 1797: per evitare che l'armata napoleonica marci su Genova facendo una carneficina, i reggitori della Repubblica sono costretti a firmare una convenzione che decreta la nascita della Repubblica democratica ligure, solo formalmente autonoma.
• 26 aprile 1814: la Repubblica di Genova, dominata dai francesi, con la violenza fino al 6 aprile 1814 (abdicazione di Napoleone), fu reintegrata dal comandante delle truppe inglesi, generale Bentinck, con il famoso «Proclama».
• 26 dicembre 1814: contravvenendo al Proclama, il Congresso di Vienna, composto dalle monarchie europee quasi tutte indebitate col Banco di San Giorgio, dispone la cessazione dell'esistenza della Repubblica annettendola al Regno di Sardegna. Fra l'altro, vengono estinti tutti i debiti. I delegati genovesi non firmarono alcun documento «per non ledere i diritti futuri imprescrittibili del popolo».
• Aprile 1849: le truppe sabaude, comandate dal generale La Marmora, soffocarono in un bagno di sangue la rivolta degli insorti genovesi e liguri che rivogliono la loro Repubblica.
• Dopo il 1861: vennero fatti votare i plebisciti d'annessione al Regno d'Italia [ma non si fece votare la Liguria - ndr]
• (Fonte: sito Internet del professor Franco Bampi - www.francobampi.it/liguria)