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Corriere Mercantile Venerdì 21 aprile 2006

PER LA PRIMA VOLTA IN VISITA UFFICIALE IL 3 MAGGIO

La famiglia Savoia scopre Genova

Tre giorni di impegni mondani e beneficenza.
Ospiti del principe Pallavicino


Marina Doria e Vittorio Emanuele in visita a Genova il prossimo 3 maggio
 

Proteste da parte
del Movimento
Indipendentista
Ligure, che in un
documento diffuso
ieri invita i Savoia
a "chiedere perdono
per quello che il loro
avo, Vittorio
Emanuele II,
ha fatto alla città,
autorizzando il
saccheggio avvenuto
nel 1848"

La famiglia Savoia al gran completo sarà per la prima volta in visita ufficiale a Genova. Dal 2 al 5 maggio il Principe e la Principessa di Napoli (ovvero Vittorio Emanuele e la moglie Marina Doria) e il Principe e la Principessa di Piemonte e Venezia (ovvero Emanuele Filiberto e la moglie Clotilde Coureau) saranno in città, ospiti del Principe Domenico Pallavicino nel suo palazzo di piazza Fontane Marose. Da quando nel 2003 il Parlamento Italiano ha cancellato la condanna all'esilio per tutti gli eredi maschi dell'ex casa reale, Vittorio Emanuele e il figlio Emanuele Filiberto, normalmente residenti a Ginevra, hanno potuto riabbracciare l'amata Italia, visitando città come Napoli, Roma, Torino e Firenze. E adesso è il turno di Genova.

L'agenda.

SOGGIORNO
Vittorio Emanuele e
Marina Doria ed
Emanuele Filiberto e
Clotilde Coureau
abiteranno per tre giorni
nella dimora di
Domenico Pallavicino, in
piazza Fontane Marose
a Genova.

INCONTRI
I Savoia hanno fissato
un'udienza privata con il
cardinale Bertone e
avranno incontri con il
sindaco Pericu e con il
prefetto Romano.

LUOGHI
Tra le mete inserite
nell'itinerario ci sono
Palazzo Ducale, la zona
del Porto Antico, Strada
Nuova e Palazzo
Durazzo Pallavicino.

COCKTAIL
Il 3 maggio dalle 19 alle
21 la festa a Palazzo
Pallavicino con circa
trecento invitati.

«I Savoia - afferma Guky Polleri, che ha collaborato con Domenico Pallavicino per l'organizzazione del soggiorno - erano molto attratti dalla nostra città e hanno accettato l'invito. Vittorio Emanuele non è mai stato dalle nostre parti, mentre Emanuele Filiberto ha fatto delle apparizioni estemporanee, in occasione, ad esempio, del Salone Nautico».

I savoia arriveranno in città il prossimo 2 maggio in tarda serata. Per tre giorni abiteranno nella dimora del Pallavicino in piazza Fontane Marose e il programma dei loro incontri e impegni è ricchissimo: «L'appuntamento principale - prosegue Polleri - è il cocktail che si terrà a Palazzo Pallavicino il 3 maggio, alla presenza di circa trecento invitati tra autorità cittadine, rappresentanti del mondo dell'industria e del commercio, amici e collaboratori di Domenico Pallavicino. Per l'ennesima volta il padrone di casa apre le porte della sua dimora ai genovesi, come ha fatto ripetutamente, e con piacere, in occasione di Genova 2004 Capitale europea della Cultura».

Oltre al cocktail, sempre e comunque in forma privata, per quanto l'invito sia molto esteso, i Savoia avranno altri incontri con i rappresentanti politici e religiosi della città: un'udienza privata con il Cardinale Tarcisio Bertone, un incontro a Palazzo Tursi con il sindaco Giuseppe Pericu (nell'edificio di via Garibaldi 9 per qualche tempo abitò Maria Cristina di Savoia, ndr), un saluto del prefetto Giuseppe Romano. E poi, la visita vera e propria: Palazzo Ducale (con la mostra di Germano Celant "Tempo Moderno"), la zona del Porto Antico, Strada Nuova e Palazzo Durazzo Pallavicino in via Balbi, abitazione privata che negli anni Ottanta aprì le sue porte nientemeno che alla regina Elisabetta d'Inghilterra.

«La presenza dei Savoia a Genova - precisa Polleri - sarà inoltre legata a qualche iniziativa benefica». E nel programma, comunque passibile di variazioni, c'è anche la visita a un ospedale, della città. Il tutto senza troppa "pubblicità", ma Vittorio e Consorte ed Emanuele Filiberto e consorte cercheranno volentieri l'abbraccio caloroso della folla, come avvenne a Napoli nel 2003.

A Genova, pero, non tutti sono disposti a fare festa: è il caso del M.I.L., ovvero il Movimento Indipendentista Ligure, che in un documento diffuso ieri invita i Savoia a "chiedere perdono per quello che il loro avo, Vittorio Emanuele II, ha fatto alla città. I Savoia non hanno chiesto perdono e risarcito gli enormi danni arrecati alla città con il saccheggio del 1849". Per questo il Movimento ha organizzato, dalle 14 alle 24 del 3 maggio presso piazza Fontane Marose, una manifestazione di protesta, regolarmente autorizzata.

Dagli organizzatori del soggiorno dei Savoia nessun commento, ma trapela qualche imbarazzo. Perché qualcosa potrebbe andare storto. Anche Umberto II, padre di Vittorio Emanuele e ultimo re d'Italia, era stato oggetto a Genova di una dura contestazione. Ma quelli erano altri tempi. «Ognuno ha la sua idea - conclude Polleri - e va rispettata. Ma Genova sarà all'altezza della situazione».

Alberto Bruzzone


Emanuele Filiberto e la moglie Clotilde Coureau

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