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Corriere Mercantile Sabato 16 ottobre 2004

BREVE VISITA DI EMANUELE FILIBERTO TRA GLI STAND. IN SERATA LA CENA AL PALAZZO DEL PRINCIPE

Gli yacht "riportano" a Genova i Savoia

È la prima volta dalla fine dell'esilio che un erede della dinastia torna nella nostra città

[ Anche Emanuele Filiberto nel mirino del Mil di Bampi ]

Solo le "barche" del Salone Nautico (coronato, in serata, dalla cena al Palazzo del Principe, organizzata da Yacht Capital) ha riportato un principe di Casa Savoia a Genova. Emanuele Filiberto, infatti, a circa due anni dall'abolizione della XIII norma transitoria della Costituzione che vietava l'ingresso in Italia ai discendenti maschi del re, è arrivato per la prima volta nella nostra città. Una breve visita, consumatasi quasi esclusivamente nella realtà della nautica: prima, per l'appunto, al Salone dove il di Vittorio Emanuele e Marina Doria (di famiglia genovese e spesso ospite della Superba) ha visitato i principali stand, quindi il ricevimento nella casa che fu di Andrea D'Oria, presente anche il voce presidente della Regione Gianni Plinio. Il principe è arrivato puntualissimo, a bordo di un Mercedes, ed è entrato da una porta principale.

 
  Il principe salutato da Gianni Plinio

È stata una tappa genovese in forma privata, senza la moglie Clotilde, rimasta con la piccola Vittoria. A Genova, peraltro, ha una residenza anche uno dei testimoni del suo matrimonio, il giovane imprenditore Ottavio Mazzola.

Emanuele Filiberto e suo padre avevano spesso annunciato un loro imminente arrivo a Genova città che, però, ha sempre avuto un rapporto tormentato con Casa Savoia: qui infatti avvenne una delle più feroci repressioni della monarchia sabauda nei confronti dei patrioti e sempre qui si sviluppò il filone repubblicano dell'Unità del Paese. E poi molti ancora ricordano che nel maggio del 1946 re Umberto II, durante il suo tour elettorale prima del referendum del 2 giugno che sancì la vittoria della Repubblica, disegnando per i Savoia la strada dell'esilio, proprio a Genova, in via Roma, uscendo dalla Prefettura, fu oggetto di una contestazione.

Molto più tranquillo, naturalmente, il ritorno del nipote del "re di maggio", quell'Emanuele Filiberto che, ancora costretto all'esilio, era stato indicato tra i possibili sponsor di una cordata che avrebbe dovuto acquistare il Genoa dall'allora presidente Dalla Costa. Progetto poi abortito. Ieri, finalmente, il principe di Venezia ha fatto la conoscenza con la città di Genova, nella quale si era celebrato (all'Acquasanta) il matrimonio di una sua antenata, Cristina, morta in odore di santità, con l'allora re di Napoli (furono i genitori di "Franceschiello") e dove, a Palazzo Reale, visse gli ultimi mesi della sua giovanissima vita lo sfortunato principe Oddone. Città dove le sue zie, Maria Gabriella e Maria Beatrice, spesso si concedono sortite, ospiti di esponenti dell'aristocrazia ligure, come il principe Pallavicino. Ma il legame più forte dei Savoia con Genova passa da sempre attraverso il Gaslini: l'Ordine Mauriziano, il "braccio benefico" dei Savoia, infatti, ha finanziato molti progetti del Gaslini mentre nel maggio 2001 Marina Doria venne a Genova per donare all'ospedale di Voltri un'incubatrice per il trasporto dei neonati.

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