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Il Secolo XIX
Lunedì 25 luglio 2002

COME CAMBIA LA CITTÀ

Torni a sorridere il leone di San Lorenzo

CLAUDIO CALLIERI

È forse temerario che uno di quelli che non sono nati a Genova provi a raccontare la Genova che cambia. Può farsi perdonare solo se cerca onestamente di cogliere, nel loro succedersi nel tempo, i segni del cambiamento, e se si sforza di interpretarli: è però come cercar di capire, guardando la superficie del mare, cosa c'è sotto.

Il mare e Genova: è una città d'acqua, che all'acqua aveva voltato la schiena, ed è tornata a girarla, guardando il mare con nuova fiducia. La linea d'acqua, il fronte della città col mare, non è più barriera, ma spazio permeabile e vivibile, e parte da qui il segnale più forte di cambiamento e insieme di recupero di radici e tradizioni.

Il porto antico è tornato ad essere un motore di flussi e di scambi - immateriali - la cui massa critica è in continuo aumento, con il progressivo recupero delle vecchie strutture a nuove funzioni. E, quel che più conta, mantiene la bellezza della funzionalità, il richiamo delle antiche funzioni nell'assolvimento delle funzioni nuove. Il porto, e con esso la città, è tornato alla cultura del mercato, dopo un lungo periodo di sonno.

Il vento che soffia dal porto ha investito il centro storico, con il rinnovo di percezione e godibilità sia degli assi aulici e monumentali, sia del reticolo minore. Piazza De Ferrari si annuncia sfolgorante per il prossimo termine lavoro; piazza San Lorenzo offre l'emozione della Cattedrale che galleggia nel vuoto della piazza; via Garibaldi mostra Palazzo Tursi, Palazzo Rosso e Palazzo Bianco con le facciate recuperate all'antico splendore e colore.

Mercato e cultura sono i valori cui torna ad ispirarsi Genova, coerentemente con la sua storia e la sua antica vocazione, e in linea con la globalizzazione, che significa mercato, scambio anche culturale, e non soltanto materiale, tra uomini. Che nel rispetto della propria cultura e della propria storia confortano la propria identità, la coscienza di sé, l'orgoglio di appartenenza e insieme il rispetto verso gli altri.

Dovrebbe capirlo anche il giovane cretino e mascalzone che ha graffito con vernice rossa il leone di guardia a sinistra del portone della Cattedrale di San Lorenzo. Il leone ha un'aria triste assai. Pensi alla città e potrà sorridere.

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