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Moneglia:
L'Oratorio dei Disciplinanti


LiguriaItaliaEuropa
Mercoledì 4 dicembre 2002

Affreschi: una testimonianza
per l'impegno sociale

di Anna Campodonico

Accanto alla Chiesa di Santa Croce, nella città di Moneglia, sono custoditi, all'interno di un piccolo oratorio medievale, sette strati di affreschi pittorici di sei epoche diverse.

L'oratorio, che grazie all'ottima acustica è oggi conosciuto per i bei concerti di musica classica e per le visite guidate che vengono fatte per il solo periodo estivo, risale al periodo medievale.

Venne infatti edificato dalla Confraternita dei Disciplinanti. Questa, una associazione di laici che si riuniva seguendo una regola (in questo caso la "disciplina", che in latino significa flagellazione), nacque in quel periodo di rinnovamento ecclesiastico della metà del XIII secolo nella Francia meridionale e velocemente si diffuse, quasi contemporaneamente, anche in Italia ed in quel di Moneglia.

Lo scopo per cui venivano fondate le confraternite nasceva da una esigenza di vivere attivamente la fede impegnandosi in attività sociali.

Per esempio, i Disciplinanti monegliesi, offrivano servizi per la sepoltura dei morti, ed ancora, nel 1600, quando la peste, la stessa raccontata dal Manzoni, colpì anche a Moneglia, adattarono l'oratorio a lazzaretto e si occuparono degli appestati. Fu in questa circostanza, che l'Oratorio, le cui pareti erano decorate con colorati affreschi, vennero ricoperte di calce bianca, la quale ha un altissimo potere disinfettante, per igienizzare il locale.

Il ciclo di affreschi venne sostituito in seguito da una decorazione Settecentesca e quello che c'era sotto fu dimenticato. Sennonché, con il crollo del soffitto a botte durante i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale, l'azione della pioggia dilavò i nuovi intonaci e negli anni '90 iniziarono i restauri per riscoprire il passato.

Della Confraternita e delle sue azioni sociali oggi non resta nulla ma i vari strati di affreschi, quindi la volontà di abbellire continuamente quel luogo, dimostrano l'amore e la passione che questi "fratelli" ebbero, non solo episodicamente ma ben per sei secoli, per la loro casa, e quindi per il loro compito.

Gli strati di affreschi sono sette, i più antichi risalgono al XIII secolo ed, in ordine cronologico, gli altri sono del XIV, XV, XVI, XVII e XVII. I più integri sono quelli, di scuola probabilmente lombarda, della Storie della Vergine (XV sec.) a cui l'oratorio era dedicato, e della Passione di Cristo (XVI sec.), della scuola del Cambiaso. Entrambi ricoprono entrambe le pareti laterali di destra e sinistra. Vi è poi un bellissimo San Cristoforo, probabilmente di scuola pisana del XIV secolo (questo santo era patrono dei viandanti e Moneglia in quel periodo era una stazione di cambio dei cavalli); inoltre troviamo un trionfo della Morte ed un poco leggibile Giudizio Universale ed altre figure di Santi e Patroni di diverse epoche.

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