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Corriere Mercantile Mercoledì 13 luglio 2005

Un'emozione, anzi una delusione

I ricordi contrastanti di Franco bampi e Rocco Rocca che assistettero all'evento

lo c'ero. E' bello poter pronunciare questa frase, a proposito del doppio concerto genovese dei Beatles, svoltosi giusto quarant'anni fa. La nostra città, dove il gruppo il 26 giugno 1995 propose due esibizioni al Palasport (una alle 17, l'altra alle 21,15) fu scelta da John, Paul, George e Ringo per via del porto e delle affinità con Liverpool. Fu un grande evento, anche se non tutti se ne resero immediatamente conto. A ricordare quella magica serata sono, oggi, Franco Bampi, docente alla Facoltà di Ingegneria, vicepresidente dell'associazione A Compagna, e Rocco Rocca, capo macchinista del Teatro Carlo Felice.

Racconta Bampi: «Avevo quattordici anni. Ero un grande appassionato dei Beatles, e lo sono ancora. Mi emoziono ancora con "She loves you" e con "I'll get you" che era il retro del 45 giri. Quando seppi del concerto di Genova, dissi subito ai miei che sarei andato. Loro non fecero obiezioni, perché sono sempre stato un figlio molto obbediente e si fidavano. Comprai un biglietto da duemila lire, mia madre preferì cosi, temeva che nei posti più economici potesse accadere qualcosa. In casa non giravano molti soldi, mio padre era un operaio, duemila lire non erano poche. Mi feci dare qualche soldino da una mia zia...».

La sera del concerto, Bampi aveva un unico pensiero: «Volevo "vedere" i Beatles, e imparare a distinguere le voci di John e Paul, perché solo attraverso i dischi non ci riuscivo, e allora non c'erano i videoclip. Li guardai talmente da "dimenticare" persino di ascoltarli! Quarant'anni dopo, sento ancora la grande emozione che provai, ma i ricordi sono confusi. So che salì sul palco anche Peppino Di Capri ma è come se io non l'avessi visto. Non urlai neppure, forse perché ero solo: mi scatenai di più al Cantagiro quando arrivarono i Corvi. Forse ero paralizzato dall'emozione. Ad aspettarli in albergo il giorno prima? Non ci andai. Erano a Principe, io abitavo alla Foce, avrei dovuto prendere il "celere" e costava...».

Rocco Rocca, invece, fu tra quelli che aspettarono a lungo i Beatles di fronte all'Hotel Columbia. «Ma loro si affacciarono solo per qualche secondo da una piccola finestra. Una delusione. E anche il concerto, il giorno dopo, non mi entusiasmò più di tanto. I Beatles salirono sul palco, tirarono su la testa per salutare, la abbassarono di nuovo per suonare, cantarono qualche canzone. Punto. Erano freddi, distaccati rispetto al pubblico, insomma non fu niente di eccezionale». Precisa però Rocca: «Io non ero un grande fan del quartetto. Preferivo i Rolling Stones, e soprattutto Elvis Presley, il mio grande mito. Andai al concerto perché si trattava di un avvenimento importante e per fare compagnia a mia sorella, che era più grande di me: si chiamava Isabella; ora purtroppo non c'è più. Fu lei a recuperare i biglietti, a prezzo scontato, tramite la rivista "Ciao amici". lo avevo quindici anni, e portavo i capelli lunghi, ma tagliati in modo diverso rispetto ai Beatles...». Per i "Fab Four", a distanza di quarant'anni,quasi una stroncatura: «Per me resta un bel ricordo, ma loro fecero proprio il minimo sindacale...».

ANNA PARODI

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