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Bollettino «A Compagna»
Anno XXXVI, NS: N. 2 Marzo-Aprile 2005

Un breviario genovese

Maniman è il più recente dei libelluli, la fortunata collana dell'editore (ma anche scrittore, disegnatore e perché no? poeta) Gualtiero Schiaffino che sta costruendo una antologia del ben parlare in genovese.

L'autore lo conosciamo bene per essere un professore ordinario di meccanica razionale ma soprattutto nostro vice presidente al quale la nostra Consulta - come leggete in altra parte del Bollettino - ha conferito il Premio Luigi De Martini 2005. La scelta del titolo (amannaman, manaman, maniman) che i vocabolari traducono con forse, forsi, se accade che, concludendo con un avverbio di dubbio, la dice lunga sulle abitudini di noi genovesi.

In realtà il libellulo è un vero e proprio galateo, ricco non solo di cultura e di erudizione, ma intriso di stile e di quella conoscenza innata della nostra parlata e di certe particolarità nascoste, ignorate anche dai cultori professionali che vanno -come si dice - per la maggiore.

È un piccolo grande libro che i non genovesi (ma anche molti nati sotto la Lanterna) dovrebbero leggere e fame tesoro. Il formato ridotto ma perfetto lo rende tascabile. Un vademecum, un passaporto di genovesità che terremo accanto se mai ci venisse voglia di dimenticare o de scordase a lengua di nostri poae e de nostre
moae.

E.C. [Enrico Carbone]

Franco Bampi, Maniman, con prefazione di Walter Fochesato e post-fazione di Massimo Marini.

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