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Una storia a lieto fine

In data 27 dicembre 2004 ho segnalato questa incongruenza allora presente sul sito ufficiale dell'Esercito Italiano.

Quando manca il senso del ridicolo:
ma quando è nato l'Esercito Italiano?

Il sito ufficiale dell'Esercito Italiano contiene una pagina (qui riprodotta) dove si ricorda che il 4 maggio è la festa dell'Esercito Italiano. Infatti il 4 maggio del 1861, dopo la proclamazione di Vittorio Emanuele II a re d'Italia, il Ministro della Guerra, generale Manfredo Fanti, rese noto che d'allora in poi il Regio Esercito si sarebbe chiamato Esercito Italiano.

Fin qui nulla da eccepire. Subito più sotto si legge testualmente:

Ma la storia del nostro Esercito ha radici molto più lontane, ricordiamo ad esempio la data del 18 aprile 1659, quando il duca Carlo Emanuele II di Savoia (...)

Come? Secondo il sito ufficiale, l'Esercito Italiano ha addirittura radici nel 1659 quando l'Italia come stato non esisteva e quando i Savoia combattevano contro tutti gli altri popoli italici, ad esempio, ricordo io, contro la Repubblica di Genova?

Quando manca il senso del ridicolo...

Doverosamente, grazie all'aiuto del Comandante dell'Esercito Liguria, la pagina è stata modificata e da oggi, 13 luglio 2015, riporta l'informazione in modo storicamente corretto.

Nella attuale pagina dove si ricorda che il 4 maggio è la festa dell'Esercito Italiano (qui riprodotta) adesso si legge testualmente:

Ma la storia del nostro Esercito ha radici molto più lontane e profonde che affondano e fanno proprie quelle dei precedenti stati preunitari che hanno contribuito a costituirlo. Ricordiamo ad esempio la data del 18 aprile 1659, quando il duca Carlo Emanuele II di Savoia, volendo disporre di militari addestrati e pronti all'impiego per il proprio reale esercito sardo-piemontese,indisse un bando per il reclutamento di 1.200 uomini da inquadrare in un reggimento detto "delle Guardie".
Questo evento segnò il passaggio dalle milizie di ventura alle unità permanenti, organismi propri dello Stato. Il Reggimento "delle Guardie" fu, dunque, il primo reparto permanente d'Europa, precursore dell'attuale Esercito di professionisti.

Ecco: aver inserito le frasi evidenziate con carattere colorato rendono il testo ineccepibile per due ragioni: primo, si attribuiscono agli stati preunitari le loro azioni (positive o negative che siano); secondo, si fanno propri gli aspetti positivi di realtà preunitarie presenti sul territorio dell'Italia che, dopo l'unità, appartengono allo Stato Italiano.

Concludo esprimendo la mia soddisfazione per la risoluzione di questo problema, piccolo, ma significativo per chi, come me, ama la storia.

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