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Il Legislatore ignora la matematica!

In data 30 luglio 2010, viene approvata la legge n. 122: «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica». La legge è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 176 del 30 luglio 2010 - Supplemento Ordinario n. 174, ed entra in vigore dal 31 luglio 2010.

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Il comma 2 dell'art. 9 stabilisce, tra le altre cose, una riduzione degli stipendi superiori a 90.000 euro; precisamente recita:

a decorrere dal 1 ° gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti (...) superiori a 90.000 euro lordi annui sono ridotti del 5 per cento per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10 per cento per la parte eccedente 150.000 euro;

E fin qui nulla da dire: si tratta di un taglio agli stipendi. Protesti, se crede, chi lo subisce. La cosa ridicola è l'affermazione che è scritta subito dopo! Eccola:

a seguito della predetta riduzione il trattamento economico complessivo non può essere comunque inferiore a 90.000 euro lordi annui;

Ma è così per forza! La matematica, infatti, ci dice che la riduzione prevista, proprio perché effettuata sulla parte eccedente i 90.000 euro non potrà mai dar luogo a importi inferiori a 90.000 euro! Per esemplificare in modo semplice: la norma richiede una riduzione del 5% della parte eccedente i 90.000 euro. Se, per ipotesi, avesse richiesto non una riduzione, ma addirittura una eliminazione della parte eccedente i 90.000 euro, è del tutto evidente che l'importo finale, dopo l'eliminazione, non può essere inferiore a 90.000 euro.

Così, oltre a non saper più scrivere una legge in un italiano corretto, il Legislatore ignora persino la matematica più elementare!

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